Giornata Mondiale contro l'Aids

Nicola Armentano (Presidente della Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): "Necessario promuovere costantemente i test e una massiccia informazione sull'educazione di buone abitudini e stili di vita"

“Nel 1982 ci fu il primo caso italiano; ad oggi il totale delle persone colpite sono 67.000 di cui 43.000 decedute. Nel 2014 sono stati segnalati 858 nuovi casi con incidenza di uno ogni 100.000 abitanti. Un dato che, purtroppo, risulta stabile rispetto ai tre anni precedenti”. Il Presidente della Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano ha fatto il punto, in Consiglio comunale, alla vigilia della Giornata mondiale contro l’Aids che si celebra il 1° dicembre.
“Le persone che arrivano inconsapevolmente allo stadio di AIDS sono aumentate notevolmente dal 2006 al 2014. Siamo passati dal 20% al 71% e, in Italia, oltre 94.000 persone vivono con la diagnosi di Hiv. A queste cifre si sommano coloro che non sanno di avere il virus: percentuale stimata tra il 13 e il 40% per un totale di 150.000 casi. Nel 2014 hanno scoperto di essere HIV positiva 3.695 persone.
“Questi dati – spiega il Presidente Armentano – emergono dal centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità che rileva, inoltre, che i più colpiti sono gli uomini (80% dei casi) e che nell’84% dei casi è dovuta a rapporti sessuali senza protezione. Sono maggiormente colpiti i maschi omosessuali rispetto agli eterosessuali.
Per tutti questi numeri, domani 1 dicembre, e per fermare l’ecatombe causata dalla malattia si celebre la giornata mondiale sul tema.
Come segnale si potrà volontariamente sottoporsi a test gratuiti che rapidamente potranno dare risposte sulla positività al virus così come nella giornata di domani saranno promosse tante altre iniziative.
Test che, tutti i giorni, vengono erogati dai servizi di prevenzione sul territorio sempre gratuiti ma spesso poco utilizzati. Ma il nostro compito non può essere limitato a diffondere il messaggio esclusivamente nella giornata del 1° dicembre.
Serve un’attenzione costante e sicuramente come presidente della commissione sociale e sanità del comune di Firenze mi impegnerò in tal senso.
Sarà necessario promuovere costantemente i test, supportata da una massiccia informazione sull’educazione di buone abitudini e stili di vita, e maggior sostegno su iniziative promosse dalle associazioni più attenzione per educare alla sessualità.
Ma occorre tanto ancora: più consapevolezza dei rischi legati al contagio della malattia e più coordinazione fra associazioni, istituzioni politiche e sanitarie per intraprendere percorsi a difesa della salute e sopratutto a difenderci dai danni irreparabili della malattia da HIV.
Bisognerà sicuramente aumentare la comunicazione e sensibilizzare di più sul problema AIDS che sembra scomparso dalle preoccupazioni quotidiane.
Non possiamo abbassare la guardia, anzi i numerici dicono che la tendenza non cambia.
E’ necessario continuare la battaglia soprattutto sulla prevenzione e sull’informazione.
Rivolgiamoci alle generazioni più giovani semplicemente raccontando che cosa è l’Aids senza mettere ansia o paura.
Solo così potremmo aver operato civilmente e aver contribuito a debellare un male.
Male che, ad oggi, come ricordava Kofi Annan, ha già prodotto 30 milioni di orfani. E solo pensando ai tanti bambini rimasti orfani – conclude Armentano – non possiamo essere attori solo per un giorno”. (s.spa.)