Musei civici, Grassi, Verdi e Trombi: "Umiliati i dipendenti comunali mandati nei musei minori. Meglio affidarsi a personale sotto scacco piuttosto che a dipendenti comunali?"

"Si ha paura che si sappia quel che succede in Comune per gli eventi privati?"

“Lunedì scorso abbiamo presentato una interrogazione all'assessore Gianassi perché si potesse fare il punto della situazione sull'appalto del personale di sorveglianza e per la gestione delle casse e delle biglietterie dei musei civici. La soluzione, in attesa di conoscere l'esito dei molteplici ricorsi sulla gara del Comune e avendo quest'ultimo deciso di affidare la gestione delle casse di Palazzo Vecchio al personale dell'associazione MUSE, era chiaro quanto semplice: mantenere in servizio il personale comunale nelle casse di Palazzo Vecchio e trasferire il personale che aveva finora lavorato nella cooperativa in MUSE. Così si sarebbe potuto non sprecare l'esperienza acquisita e ridurre la probabilità che nel nuovo appalto ci fossero un numero di ore minore rispetto al passato da dividere tra i dipendenti del gestore subentrato”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi.
“Invece indiscrezioni non smentite dall'amministrazione vorrebbero indicare che il personale comunale sarà trasferito nei musei minori, di fatto con una riduzione del proprio stipendio di almeno 200 euro mensili dovute all'indennità di turno che verrebbe meno, e il personale di MUSE invece occuparsi del museo di Palazzo Vecchio: non una parola invece sulla certa riassunzione del personale che ha fatto finora il lavoro in biglietteria e casse da parte di MUSE. Un vero e proprio capolavoro che non può farci che pensare ad un piano perverso e teso esclusivamente ad allontanare occhi indiscreti da quanto accade una volta che è chiuso il Palazzo, in cerimonie ed eventi privati a favore di personale sicuramente di valore ma che sarà sotto ricatto continuo non avendo, loro, un contratto a tempo indeterminato. Molto probabilmente qualcuno, ben sapendo l'uso da salotto e da vetrina vendibile al miglior offerente che si fa talvolta delle sale di Palazzo Vecchio, preferisce poter contare sul silenzio di chi sarà sotto scacco” concludono i consiglieri di opposizione. (fdr)