Donella Verdi (Frs): 25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Non vorremmo trovarci ogni anno a fare il conto delle donne morte ammazzate per femminicidio. Quest’anno sono già 115.
Questo è il dato della violenza contro le donne – spiega la consigliera di Firenze Riparte a Sinistra Donella Verdi – con l’epilogo più drammatico ma, sappiamo che le forme di violenza maschile sulle donne sono tante e molteplici, sia fisiche che psichiche.
E’ confermato che la violenza sessuale si compie principalmente nell’ambito domestico e di conoscenza. Sta nel distorto rapporto tra i sessi e nella paura di perdita di controllo e di possesso da parte del genere maschile su quello femminile. Si identifica la donna con il corpo, in funzione sessuale e riproduttiva. Non si considera la donna come persona e quindi non se ne accetta la libertà di scegliere e di decidere. Si tratta quindi di una questione culturale fortemente stereotipata da sradicare.
Quando la violenza non avviene in ambiente domestico, la logica è la stessa, la donna è preda da catturare e abusare.
Tutto questo lo troviamo drammaticamente nei conflitti e nelle guerre dei nostri giorni. Le guerre si combattono sul corpo delle donne e per affermare la supremazia ci si impossessa di loro. Le donne curde hanno dovuto imbracciare le armi per salvarsi la vita e difendere la libertà.
Occorrono misure concrete di prevenzione a partire da programmi e testi scolastici che infondano la cultura del rispetto e che su media, giornali e pubblicità non passino messaggi e immagini sessiste e omofobe. Solo così si può contribuire a compiere quel cambiamento culturale finalmente liberato dagli stereotipi.
Certo, le sentenze sullo stupro della ragazza della Fortezza per condotta morale e quella del tribunale di Genova sul non risarcimento alla donna perché ha sopportato per troppo tempo (24 anni) gli abusi del marito non aiutano né a rendere giustizia né a incoraggiare le donne a denunciare gli abusi.
Si tratta di dare applicazione ai contenuti della Convenzione di Istanbul, ratificata dal nostro Parlamento a cominciare dalla diffusione dei Centri Antiviolenza in tutto il territorio. Le donne che hanno subito violenza trovano, in questi centri, immediato ascolto e un aiuto qualificato per attuare percorsi che le facciano uscire dalla paura e le aiutino a riprendersi la loro vita. Per questo – conclude la consigliera Donella Verdi – occorrono finanziamenti che incrementino la loro azione da parte di Stato, Regioni, e Comuni. (s.spa.)