Giacomo Trombi (Frs): "Chiedere in questo momento agli Imam di giurare fedeltà alla Costituzione è discriminatorio e sbagliato: perché il sindaco non lo chiede anche a vescovi e pastori?"

"I rapporti fra la Repubblica e le religioni sono regolati dalla Costituzione, e eventualmente da patti: non devono essere certo affidati all'improvvisazione"

“Avevo trattenuto le parole a stento, quando, all’indomani degli attentati terroristici di Parigi, nel suo discorso in Consiglio Comunale, il sindaco Nardella aveva detto che gli islamici moderati devono 'dimostrare di tenere alla democrazia'. Mi sono morso la lingua – aggiunge il consigliere di Firenze Riparte a Sinistra Giacomo Trombi – perché era importante che il Consiglio Comunale, rappresentando la città di Firenze, esprimesse cordoglio e vicinanza alla città di Parigi e basta, senza polemiche. Speravo che fosse una gaffe, e che la cosa sarebbe finita lì. Dunque me ne sono stato zitto”.
Ma oggi sbotta il consigliere Trombi di Firenze Riparte a Sinistra: “Leggendo sui giornali che Nardella vuole che gli Imam italiani 'giurino fedeltà alla Costituzione' non posso più tacere: quest’affermazione è completamente sbagliata, una solenne castroneria, è una richiesta offensiva, pericolosa e discriminatoria. Lo è in questo preciso momento storico e formulata in questo modo: credo che potrebbe essere una proposta interessante, ovviamente solo se estesa a tutti i religiosi di tutte le religioni presenti in Italia, Chiesa Cattolica in primis, concordata con tutte le parti.
In un momento in cui i vari sciacalli della politica si affannano infatti a chi la spara più grossa, sperando di accaparrarsi un po’ di consensi nel ventre più torbido dell’Europa, è clamorosamente sbagliato - oltre ad essere completamente falso - anche solo considerare verosimile che sia in atto una guerra fra noi e l’Islam.
È in momenti come questi che è necessario prendere posizioni coraggiose, che guardino oltre, che rassicurino i cittadini, che li aiutino a sollevare lo sguardo: altro che cavalcare l’onda e l'emozione.
Chiedere oggi agli Imam di giurare fedeltà alla Costituzione, e chiederlo solo a loro, equivale a dire due cose precise: primo, finché non ci dimostrate che tenete alla democrazia e che siete dei nostri, sarete potenzialmente contro di noi; secondo, non ci fidiamo di voi. Ma ancor più terribile è l'assunto di fondo: è evidente infatti che per il sindaco gli Imam sono di fatto al di fuori della Costituzione Italiana.
Che Nardella si scusi, dichiari – lui davvero è bene che lo faccia – che gli Imam non sono affatto al di fuori della Costituzione, e ritiri la discriminatoria e umiliante richiesta che ha fatto loro. La fedeltà alla Costituzione – continua il consigliere Trombi – è richiesta a tutti i cittadini, ma a nessuno di loro è richiesto di giurare tale fedeltà. Chiederlo solo ad alcuni è un atto clamorosamente discriminatorio, che potrebbe per altro generare una situazione di imbarazzo e di stallo fra Stato e Religioni, in un momento in cui questo dovrebbe anzi essere scongiurato. Cosa succederebbe infatti se, anche solo per sottrarsi ad una richiesta discriminatoria, qualcuno si rifiutasse di giurare fedeltà alla Costituzione? Quale sarebbe secondo il sindaco l’atteggiamento da tenere, quali le conclusioni da trarre da un rifiuto?
Sono molte le insidie che stanno dietro a questa proposta, che ci sembra soprattutto populista. Perché non chiedere allo Stato di cominciare un percorso per dialogare con tutte le realtà religiose con cui ancora non sono stati stipulati dei patti, alla stregua di quanto avvenuto con la chiesa cattolica? Ci si muova verso una vera integrazione, piuttosto, si chieda un vero riconoscimento di tutte le realtà islamiche organizzate da parte dello Stato Italiano, prima di chiedere agli Imam di giurare fedeltà alla Costituzione.
L'idea che ci sia una guerra di religione è quel che i terroristi usano per giustificare i loro atti, ma non deve mai essere l’idea che muove i nostri passi”. (s.spa.)