Stragi di Parigi, Bassi (PD): "Fermare le guerre presupposto per sconfiggere il terrorismo"

Questo l'intervento in consiglio comunale di Angelo Bassi, capogruppo PD, a nome del gruppo consiliare

 

"Ora è il momento del lutto e della condanna per quello che è successo in Francia. Una strage di civili, di gente comune completamente indifesa e innocente.
È anche il momento come città di Firenze della solidarietà con la città di Parigi, una grande capitale europea, potremmo dire una città sorella, capitale di storia e di cultura. Una città simbolo perché da sempre crocevia di cultura, di idee, di arte, nelle cui università migliaia di giovani di tutto il mondo fanno esperienze, si formano, crescono.
Era per questo lì, come tanti altri giovani, Valeria, 28 anni, che ha perso la vita negli attentati. A lei, alla sua famiglia e a tutte le famiglie dei giovani uccisi e feriti va il nostro pensiero.
Dopo gli attentati avvenuti sempre in Francia nel gennaio scorso la cruda realtà ci è apparsa di nuovo di fronte; nel vicino Medio Oriente a tre passi dall'Italia c'è ormai da alcuni anni una guerra senza quartiere che sconvolge grandi e importanti paesi come la Siria, l'Iraq e la Libia, che attraversa il mondo musulmano e che ogni giorno produce migliaia di vittime, semina odio, con immani distruzioni di paesi e città. È qui accanto a noi sull'altra sponda del Mediterraneo.
Noi l'abbiamo vissuta non tanto per la nostra partecipazione solidale con la coalizione o a sostegno ai curdi iracheni, ma soprattutto nella crescita esponenziale dei flussi migratori, di migliaia di persone in fuga dalla guerra e in cerca di speranza di vita e di futuro in Europa. Su questo l'Italia con grandi sforzi ha dato il meglio di se, accogliendo, organizzando, cercando di far fronte a questa tragedia umanitaria di proporzioni bibliche.
Credo che la nostra cultura che è anche accoglienza e solidarietà non debba essere travolta dal pericolo terrorista.
Confido che il governo e il parlamento sapranno dare le risposte giuste per la difesa e la sicurezza del paese, quindi sappiano agire in un'opera di forte contrasto e coordinamento contro le infiltrazioni terroristiche e di concerto con i paesi europei lavorare affinché in Libia, in Siria e in Iraq prevalgano le forze non legate al terrorismo islamico e laddove è possibile si trovino tregue e soluzioni condivise, perché fermare le guerre è il presupposto certo per la sconfitta del terrorismo". (fdr)