Unity in diversity, alla ricercatrice spagnola Aitana Guia borsa di studio dell'Istituto Sangalli
La ricercatrice spagnola Aitana Guia studierà le buone pratiche di coesistenza pacifica fra differenti fedi religiose, grazie alla borsa di studio ‘Città e religioni. Passato e presente per una convivenza pacifica’, promossa dall’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose in occasione del forum mondiale ‘Unity in diversity’.
La consegna dell’assegno alla ricercatrice dalle mani del sindaco Dario Nardella è avvenuta questa mattina, a chiusura dell’iniziativa in Palazzo Vecchio.
Obiettivo del progetto di ricerca presentato dalla ricercatrice spagnola, dottorata in Canada, è analizzare quali fattori possono far funzionare e quali ostacolano la promozione del pluralismo religioso e culturale, per definire un elenco delle buone pratiche che, a livello cittadino, contribuiscono a mantenere una coesistenza pacifica e riducono al minimo le tensioni religiose. Il progetto che ha vinto metterà a confronto le migliori esperienze in Italia e Spagna: nel nostro paese lo studio si concentrerà sulle città di Milano, Roma, Firenze e Bologna, per la Spagna su Madrid, Barcellona, Valencia e Granada. I risultati della ricerca, che saranno presentati a maggio 2016, ambiranno a proporre modelli di comportamenti applicabili ad altre città europee e indicheranno le sfide per il lavoro futuro in questo campo, sempre più centrale per le politiche pubbliche in ambito urbano.
“Troppo spesso - spiega Maurizio Sangalli, fondatore e presidente dell’omonimo istituto - si pensa alla ricerca in campo umanistico come ad una branca slegata dall’attualità. L’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose nato a Firenze un anno fa, ha fra i suoi obiettivi quello di sfatare questo falso mito: consentire ad un giovane ricercatore, italiano o straniero, di approfondire lo studio di ciò che sta dietro ai conflitti religiosi, e di come sono stati risolti (o non risolti) nel passato o di come si può tentare di superarli nel presente e nel futuro, significa incidere direttamente su situazioni concrete che le nostre comunità si trovano oggi ad affrontare”.
Al forum mondiale è intervenuta anche Paolo Del Bianco, presidente della Fondazione Romualdo del Bianco, con la relazione ‘Il dialogo interculturale è fondamentale ed inevitabile. Come il viaggio può diventare formazione ed economia del Paese’.
La Fondazione (http://www.fondazione-delbianco.org/italiano/index_i.htm) si prefigge di dare il proprio contributo all’affermazione della vocazione di Firenze quale città d’incontri e di pace, attraverso il proprio impegno nel campo della promozione e valorizzazione del suo patrimonio artistico e culturale, motore d’incontro, di conoscenza, di comprensione, quindi motore di pace. (fn)