Spese di rappresentanza, l'assessore Gianassi replica a Grassi: "Ancora una protesta pretestuosa Accuse di mancanza di trasparenza infondate e risibili."

“Spiace che mentre in Palazzo Vecchio sindaci e rappresentanti di 80 paesi del mondo parlano di pace e di dialogo tra popoli, il consigliere Grassi non trovi di meglio che fare una protesta pretestuosa a pochi metri dal Salone dei Cinquecento”.
È quanto dichiara l’assessore alla trasparenza Federico Gianassi replicando al consigliere di Sel-Firenze a Sinistra sulla vicende delle spese di rappresentanza e delle accuse di scarsa trasparenza.“Sono critiche del tutto infondate e risibili. Il Comune di Firenze è ai primi posti tra le amministrazioni pubbliche italiane per quanto riguarda la trasparenza come riconosciuto dalla stessa ANAC (autorità nazionale anti corruzione), dai ministeri competenti oltre che da soggetti terzi, per esempio, il Sole 24 Ore. Siamo tra i primi comuni italiani anche per la quantità di dati a disposizione dei cittadini in formato Opendata e tutte le procedure dell’Amministrazione sono improntate al principio di fornire sempre più dati ai cittadini in formato facilmente leggibile”.
Sul caso specifico dei dati pubblicati, l’assessore Gianassi precisa che “il Comune pubblica ciò che le leggi in materia prescrivono di pubblicare e infatti anche l’ANAC attesta che abbiamo sempre rispettato gli obblighi”. I riferimenti normativi sono legge 190 del 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” e il decreto legislativo 33 del 2013sul “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni”.
Infine la questione del diritto di accesso agli atti. “Sulle spese di rappresentanza già nel 2013 e 2014 il consigliere Grassi aveva fatto richiesta di accesso agli atti e aveva avuto risposta. In merito alle ulteriori richieste il direttore generale Giacomo Parenti nella sua lettera ha ribadito ciò che è ovvio. Ovvero che la documentazione è a disposizione della magistratura, mentre per il consigliere richiedente ad oggi è a disposizione ciò che viene pubblicato, documenti nei quali peraltro sono già evidenziate tutte le spese riportate con l’indicazione dell’oggetto della spesa, dell’occasionein cui la spesa è stata sostenuta e dell’importo della spesa stessa” conclude l’assessore Gianassi. (mf)