Scaletti: "Sui richiami dell'Unesco, l'Amministrazione e il Pd devono smetterla con il gioco delle tre carte"

"Prima di aprire i cantieri di Tranvia e Tav e vendere edifici storici, era stato informato il World Heritage Committee?"

“Anche oggi, sui richiami dell’Unesco – denuncia Cristina Scaletti - in Consiglio Comunale s’è riproposta la pantomima di un assessore, Federico Gianassi, che risponde a una domanda di attualità di una consigliera della sua stessa maggioranza. In modo da evitare la comunicazione richiesta in Conferenza dei Capigruppo. E così impedendo ad altri consiglieri di poter prendere la parola e intervenire nel merito della vicenda”.
“Ancora una volta – continua consigliera de La Firenze Viva – ci si sottrae al confronto e si mette in piedi un ridicolo teatrino a tutto uso e consumo del Pd”.
“In questa messa in scena, si è arrivati a rappresentare l’Icomos (il prezioso organismo che istruisce le pratiche per le candidature dei siti UNESCO, che monitora lo stato di conservazione dei beni iscritti al patrimonio mondiale e che produce le osservazioni per i patrimoni in pericolo) come una sorta di ufficietto che si presta a far da passacarte di comitati locali che fanno gli esposti”.
“Offendendo al tempo stesso - aggiunge - sia il Consiglio Comunale che un organismo internazionale che, se e quando avanza delle osservazioni lo fa con serietà, statura e credibilità istituzionale. Ad ogni modo, vorremmo sapere quale risposta darà l’Amministrazione Nardella ai quesiti e alle preoccupazioni dell’Icomos, prima e dopo aver cercato di banalizzarne ruolo e funzioni”.
“Tempo fa – conclude Scaletti - chiesi se il Comune e/o lo Stato avessero mai informato l’Unesco delle trasformazioni infrastrutturali (Tav e Tramvia) che si intendevano avviare a Firenze. Avendo, tra l’altro, istituito a Palazzo Vecchio un “Ufficio Unesco” dedicato proprio a queste pratiche e funzioni. L’art. 172 della Convenzione stabilisce, infatti, che gli Stati membri debbano informare il Commitee del Word Heritage dell’intenzione di intraprendere azioni impattanti sui patrimoni tutelati dall’Unesco e comprometterli. Addirittura, si sottolinea, prima di metterli in cantiere! Condividendo, nell'eventualità, con lo stesso Unesco percorsi alternativi per evitare il danneggiamento del Patrimonio. Prima di pensare a Tranvie e Tav e a vendere edifici storici – chiedo ancora una volta - il Comune di Firenze ha adempiuto a tutto ciò? E lo Stato centrale? Spero di sbagliare, ma temo proprio di no...”. (fdr)