Tenerani, Baldassari, Bisconti e Cardini (FI): "No al fumo nelle aree gioco dei giardini pubblici di Firenze. Difendiamo la salute dei più piccoli, chiediamo multe pesanti a chi non rispetta i divieti"
Queste le dichiarazioni del consigliere comunale di Forza Italia Mario Tenerani, di Stefano Baldassari capogruppo al Quartiere 2, di Davide Bisconti capogruppo al Quartiere 4 e del Coordinatore di Forza Italia Giovani Firenze, Tommaso Cardini
“Abbiamo apprezzato la scelta attuata dal Comune di Lastra a Signa di vietare il fumo nelle aree gioco dei giardini pubblici, crediamo che sia una soluzione giusta per difendere la salute dei più piccoli e non solo. Saranno applicate sanzioni amministrative efficaci tali da "minacciare" eventuali trasgressori. La salute viene prima di tutto. Ci auguriamo che il Sindaco Dario Nardella, imitando la sua collega Sindaco Angela Bagni, dia rapida attuazione ad una mozione approvata già il 3 novembre 2014 dal Consiglio Comunale di Firenze e che fino ad oggi non ha trovato esecuzione.
Non avrebbe senso dopo i numerosi proclami e le campagne anti fumo degli anni passati, dopo l'ottima Legge dell'ex Ministro Girolamo Sirchia, dover spiegare a chi si trova vicino ai bambini nelle aree gioco dei giardini pubblici di non fumare. Dovrebbe essere un fatto acquisito. In caso contrario sono necessari specifici provvedimenti comunali che prevedano l’applicazione di severe sanzioni a tutela della salute pubblica.
Sembra incredibile, ma i numeri di un sondaggio recentemente pubblicato sul "Corriere della Sera" condotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) , non lasciano spazio ai dubbi: oltre otto italiani su dieci non sanno che il fumo passivo provoca il cancro del polmone, sette su dieci fumano regolarmente in luoghi chiusi e la metà lo fa anche in presenza di bambini. Non solo, il livello di conoscenza sui fattori di rischio legati al tabacco è talmente basso che quasi la metà dei connazionali - 48 % - pensa che il tumore ai polmoni non si possa prevenire mentre il 43% crede erroneamente che smettere di fumare non riduca il rischio di sviluppare la malattia. Sulla base anche di questa "ignoranza" generalizzata vogliamo che siano introdotte regole dure e certe. E' inutile conoscere i problemi se poi non li affrontiamo concretamente, risolvendoli per ciò che ci compete”. (fdr)