Cristina Scaletti (La Firenze Viva): "Il richiamo dell'Unesco all'Amministrazione Nardella, nonostante le minimizzazioni, è un richiamo severo, non una cartolina con cordiali saluti"

La consigliera comunale Cristina Scaletti (La Firenze Viva) è intervenuta oggi in Consiglio comunale sul tema delle osservazioni presentate al Comune di Firenze dall’Unesco.
Questo il suo intervento:
“Essere inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco (che, ricordiamolo, è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) comporta diritti e doveri. E’ sulla mancata osservanza di questi doveri che l’Unesco ha scritto il richiamo all’Amministrazione.
“Houston, abbiamo un problema” si potrebbe dire. Infatti, la lettera che è stata inviata all’Amministrazione Nardella, nonostante i tentativi di minimizzare, è un richiamo severo, non una banale cartolina. E’ il primo formale passaggio, dopodiché ci può essere la messa in mora e, infine, il passaggio ulteriore e conclusivo: l’espulsione del centro di Firenze dall’elenco dei siti censiti dalle Nazioni Unite quale patrimonio dell’umanità” ha affermato la consigliera.
“Dunque, ora noi vogliamo sapere, perché interessa a ciascun cittadino, sapere cosa c’è scritto realmente nella missiva indirizzata a Palazzo Vecchio. Esigiamo di sapere per quale motivo Firenze è stata messa sotto la lente di ingrandimento dei commissari Unesco. E’ a causa del turismo di massa? E’ per il degrado imperante e diffuso? È perché i residenti se ne stanno andando dal centro storico? E’ perché non c’è più identità culturale in un centro ormai colonizzato da grandi marche e minimarket e, quindi, perché non c’è più una continuità rispetto alle botteghe artigiane. Insomma, più in generale, per il fatto che non c’è più l’anima della Firenze che è stata, rispetto a quelle caratteristiche per le quali è stata scelta come sito patrimonio dell’Unesco? Lo vogliamo e lo dobbiamo sapere perché riguarda Firenze tutta”.
“Più volte in questi mesi con interrogazioni e domande di attualità in questo Consiglio ho chiesto chiarezza su questi punti – ha concluso la consigliera Scaletti – e ho manifestato preoccupazione per le conseguenze di questo stato di cose e ho chiesto senza ottenere indicazioni concrete quali fossero i presidi che Firenze ha messo in campo per difendere il centro storico patrimonio dell’Unesco. Il Piano di gestione esiste, ma non è applicato: ad esempio la proliferazione di negozi che non sono identitari, poteva essere fermata, l’Unesco costituisce eccezione culturale da questo punto di vista anche rispetto alle regole del libero mercato: questa battaglia, invece, l’amministrazione comunale non l’ha voluta fare e colpevolmente non ha protetto il suo Patrimonio culturale e artistico. Non bastano ricche vestigia se non le si tutela”. (s.spa.)