Celebrata sabato scorso la Giornata mondiale contro la povertà
Questo l'intervento in Consiglio comunale della presidente della commissione Pari Opportunità Serena Perini
"Il 17 di ottobre del 1987, centomila persone hanno posto una lapide a Parigi per onorare le vittime della povertà . La scritta recita: "laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria i diritti dell'uomo sono violati". Ognuno ha diritto, infatti, ad un regime di vita adeguato per la salute e il benessere proprio e della propria famiglia.
Dal 1993 il 17 ottobre è stato riconosciuto come il giorno che celebra la Giornata mondiale contro la povertà.
Ed oggi sia in Italia che in Europa assistiamo quotidianamente a uomini, donne e bambini che rischiano la vita non solo per fuggire da paesi coinvolti da conflitti , ma anche da situazioni di estrema povertà.
Sabato scorso Caritas ha presentato, durante un convegno che si è svolto a Expo Milano, il rapporto 2015 dal titolo "Povertà alimentari, povertà plurali".
Da questo rapporto emerge la fotografia di una Europa in lieve risalita, ma segnata da fenomeni di sofferenza sociale. Più di 53 milioni di persone non riescono a soddisfare in modo stabile l'esigenza di un pasto adeguato. A fronte di una media europea del 10,5% della popolazione , in Italia sono il 14,2% della popolazione i cittadini che non riescono ad avere un pasto adeguato, con un incremento del 130% negli ultimi 5 anni.
Al primo posto i problemi legati alla povertà economica seguiti da problemi relativi al lavoro e da problemi abitativi.
La commissione 4 congiuntamente alla commissione 7 si impegnerà a fare un approfondimento sulla situazione nel comune di Firenze, per poter attivare politiche per sconfiggere la povertà nel nostro territorio.
Con la consapevolezza, però, che la lotta alla povertà non è un atto di carità o di semplice assistenza, ma un obbligo, perché siano rispettati i diritti di tutti i cittadini presenti nella nostra città.
Sono convinta che oggi rispettare i diritti per le persone in povertà deve essere un obbligo morale e anche un obbligo politico". (fdr)