Si è aperta con Simona Ventura la seconda edizione del Mese dell'affido
È iniziata stasera in Palazzo Medici Riccardi con Simona Ventura, madrina d’eccezione, la seconda edizione del Mese dell’affido dal titolo ‘In viaggio per l’affido 2015’, evento organizzato dalla Direzione Servizi sociali del Comune che consiste in una serie di iniziative per presentare e promuovere l'esperienza dell'affido familiare, che si concluderanno sabato 14 novembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Simona Ventura, madre affidataria e pertanto sensibile a questo tema, ha aperto il ciclo di eventi insieme all’assessore al Welfare Sara Funaro in Sala Luca Giordano a Palazzo Medici Riccardi, dove sono state raccontate diverse esperienze da parte di fiorentini che hanno ottenuto l'affidamento di bambini italiani e stranieri e di ragazzi presi in affido. Alla serata hanno partecipato anche l'assessore alle relazioni internazionali Nicoletta Mantovani e l'assessore di Scandicci alle Politiche sociali Elena Capitani.
Il filo condutture delle iniziative a ingresso gratuito (solo per alcune è necessaria la prenotazione) è il tema del viaggio. L'obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza alla cultura dell’accoglienza e in particolare dell’affidamento dei minori per trovare nuove famiglie e/o singole persone interessate a dare il loro contributo, offrendo ad un bambino la possibilità di una crescita sana.
“Oggi parte un viaggio importante per Firenze e l'area metropolitana perché quest'anno abbiamo deciso di fare il Viaggio dell'affido insieme a tutti i Comuni metropolitani che hanno i Centri affido e con i quali collaboriamo - ha detto l'assessore Funaro -. È un'iniziativa importante perché sappiamo bene che i bambini e i ragazzini che sono in situazioni di fragilità e bisogno sono tanti: tanto per fare un esempio a Firenze nel 2014 ci sono stati 106 affidamenti. Questo è uno di quei campi in cui stiamo investendo ma è nostra intenzione di investirci sempre di più”. “Incontriamo ogni giorno bambini e bambine, adolescenti, di età diverse, differenti etnie, appartenenti a nuclei familiari più fragili o resi vulnerabili da eventi critici, che non sono in grado di rispondere pienamente ai bisogni di accudimento e crescita dei figli - ha spiegato Funaro -. L’affidamento familiare offre risposta ai diritti dei bambini di crescere e di vivere esperienze affettive e relazionali significative e, nello stesso tempo, rappresenta nello anche per la famiglia affidante una opportunità di sostegno per poter affrontare le proprie difficoltà e rafforzare le proprie competenze". "Domani il Parlamento dovrebbe approvare una norma molto importante - ha dichiarato l'assessore -: ovvero il diritto alla continuità affettiva dei bambini in affido familiare, una proposta a cui ha aderito anche il Comune di Firenze come presidente del Coordinamento nazionale Servizi affido". "Prendere un bambino in affidamento vuol dire aiutare un bambino aprendo le porte della propria casa al suo mondo - ha continuato -, ai suoi bisogni di crescita e di relazione, quando la sua famiglia si trova a vivere un periodo di difficoltà. È fare un tratto di strada insieme con la possibilità di creare un legame che rimane un riferimento affettivo ed educativo nel tempo".
“Abbiamo inteso l’affido come un viaggio - spiegano dalla Direzione Servizi sociali - perché sostenere e accogliere un bambino significa, per tutti i soggetti coinvolti, aprirsi a mondi ‘diversi’ dai propri, incontrare storie di bambini e famiglie e costruirne di nuove e condivise. Non solo, significa per tutti disporsi a compiere tragitti inediti, fare spazio a ciò che l’altro porta con sé della sua cultura familiare e sociale. E infine, abbiamo interpretato l'affido come viaggio in cui anche le famiglie che accolgono percorrono insieme al bambino tratti di strada che rappresentano un'occasione di crescita e di costruzione di legami che durano nel tempo”.
L’affidamento può declinarsi in modi diversi, rispondenti alle realtà familiari e ai bisogni di ciascun bambino o adolescente: può essere a tempo pieno (quando il minore vive stabilmente con la famiglia che lo accoglie incontrando periodicamente i genitori); a tempo parziale (quando il bambino trascorre qualche giorno nella settimana con la famiglia affidataria rimanendo a vivere con la propria famiglia);diurno, quando il bambino trascorre alcune ore della giornata presso la famiglia affidataria.
Le forme di accoglienza possono quindi vedere forme più leggere, di prossimità e di supporto fino a progetti che richiedono più formazione, accompagnamento e sostegno alle famiglie accoglienti ad affrontare bisogni più complessi.
Il Centro affidi del Comune si rivolge da tempo al tessuto cittadino, al mondo associativo e del volontariato, della scuola e dei servizi, per sensibilizzare e informare e promuovere l’accoglienza nelle sue diverse forme, con eventi fra i quali ricordiamo, nell’ottobre 2012, la prima edizione della Festa dell’affido in piazza Santissima Annunziata e le due settimane di ‘Dire, fare, affidare’ che si sono tenute nel maggio 2014.
L’iniziativa ‘In viaggio per l’affido 2015’ si sviluppa dalla collaborazione, avviata negli anni scorsi, fra i Centri affidi dell’Area vasta, divenuta oggi un progetto condiviso in cui mettere in comune risorse e esperienze maturate nel tempo dai servizi, nella comune convinzione di progettare azioni e interventi sempre più organici, approfonditi e coordinati.
Dal 13 ottobre fino al 14 novembre, in alcuni dei luoghi più significativi della città e dei Comuni limitrofi (tra cui Palazzo Vecchio, il Museo Stibbert, il parco Jqbal di Campi Bisenzio, la Biblioteca delle Oblate) si svolgeranno momenti in cui incontrare da vicino i protagonisti che hanno vissuto o stanno vivendo il viaggio dell’affido: tramite il linguaggio ludico, musicale, teatrale, cinematografico sarà possibile ascoltarne il racconto delle famiglie naturali e delle famiglie affidatarie, che rappresentano in maniera autentica la ricchezza dell’affido.
Particolare rilievo viene dato all’istituzione scolastica che, accogliendo attraverso il mondo dei bambini la pluralità delle istanze e delle evoluzioni del “sociale”, rappresenta oggi un importante laboratorio di conoscenza e di scambio in cui ogni “differenza” e “appartenenza può trovare modo di esprimersi. Due gli eventi realizzati in collaborazione con le istituzioni scolastiche: ‘I sapori dell’affido’ in collaborazione con l’Istituto Saffi (29 ottobre ore 17.30), per sottolineare l’incontro fra storie personali, tradizioni e riferimenti culturali che si realizza in ogni esperienza di affido; la premiazione del concorso scolastico ‘Il paese dell’arcobaleno’ (14 novembre ore 16.30) giunto alla sua III edizione, che raccoglie i pensieri e i lavori dei bambini di alcune scuole fiorentine sui temi dell’accoglienza, dell’amicizia e della collaborazione solidale.
Infine, attraverso le iniziative dell’Open day i Centri affidi del Comune di Firenze e dell’Area vasta si propongono come luoghi aperti alla cittadinanza, dove le persone e le famiglie interessate possono raccogliere informazioni, conoscere gli operatori e i percorsi di formazione proposti, incontrare le esperienze delle famiglie che già sono impegnate nell’affido. (fp)