Firmato il protocollo tra Comune, Asl e terzo settore per dare sostegno ai profughi portatori di disagio mentale e psicologico
Psichiatri, psicologi, educatori e infermieri del Dipartimento della salute mentale dell’Azienda sanitaria fiorentina a servizio dei profughi che, a causa delle difficili condizioni di vita nei loro Paesi d’origine, hanno sviluppato una significativa vulnerabilità psicologica, una fragilità che a volte diventa causa di vero e proprio disagio, di malattia mentale, di patologia psichiatrica: è quanto prevede il protocollo d’intesa firmato dall’assessore a Welfare e Sanità Sara Funaro, dal vicecommissario della Asl 10 Emanuele Gori e dai rappresentanti di Arci, Caritas e Consorzio Co&So.
Il Comune, aderendo al Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) e ai finanziamenti garantiti dal Fondo europeo per i rifugiati (Fer), da diversi anni promuove progetti tesi all’accoglienza, alla tutela e all’integrazione di cittadini stranieri che, a causa di situazioni di guerra o di persecuzione, sono fuggiti dai loro Paesi ed hanno richiesto e ottenuto in Italia forme di protezione internazionale o umanitaria. Nell’ambito di questi progetti un’attenzione particolare, in collaborazione con soggetti del terzo settore come Arci, Caritas e Consorzio Co&So, è stata rivolta ai soggetti in situazione di vulnerabilità o di disagio mentale e psicologico, attivando la collaborazione del Dipartimento di salute mentale dell’Asl.
“Nel corso degli ultimi anni l’amministrazione comunale ha supportato diversi progetti sperimentali ed integrativi rivolti in particolare ai rifugiati in situazione di fragilità legata al disagio mentale e psicologico - ha detto l’assessore Funaro - e progetti d’implementazione delle azioni di empowerment e di integrazione, quali ad esempio i progetti Demetra, Beautiful mind, Oltre i Confini e progetti Skill-Bill e Passport attualmente in corso”. “Uno dei nostri obiettivi, in occasione dei prossimi bandi ministeriali, è dare continuità ai progetti integrativi attualmente attivi - ha continuato Funaro -, così come è nostra intenzione lavorare sempre più in sinergia con l’Azienda sanitaria per mettere a punto percorsi strutturati di presa in carico delle persone fragili, sfruttando le professionalità e il know how interni all’Azienda”.
Il protocollo che abbiamo firmato con Asl, Arci, Caritas e Consorzio Co&So nasce dal progetto Skill-Bill, della durata di 11 mesi, e consente di costituire percorsi sanitari riabilitativi e di inserimento per 50 persone, selezionate fra i beneficiari vulnerabili con disagio mentale. Saranno proprio loro ad essere presi in cura al Dipartimento di salute mentale in collaborazione con i 3 partner del terzo settore coinvolti.
Un’iniziativa che non comporta oneri economici, diretti o indiretti, sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’azienda sanitaria e che rientra a pieno negli obiettivi del Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015.
In base a quanto previsto dal protocollo, il Dipartimento di salute mentale si impegna in particolare a garantire, in collaborazione con il Comune, la continuità assistenziale degli interventi rivolti ai destinatari in uscita dai progetti di accoglienza, contribuendo alla formazione degli operatori dei servizi sociali e degli altri soggetti impegnati sulle modalità di pronto intervento e le corrette prassi rivolte alle persone con vulnerabilità o di disagio mentale. (fp)