Rischio amianto dopo il nubifragio di agosto, Torselli e Donzelli (Fdi-An): "Il Comune non ha recepito la direttiva di Arpat per raccolta e smaltimento del materiale nocivo"

"Individuati due edifici nel Quartiere 3 che presentano tutt'ora parti di cemento amianto danneggiato al loro interno"

“Dopo il nubifragio del 1° agosto, che ha duramente colpito i quartieri 2 e 3 di Firenze, Arpat ha dato indicazione a tutti i comuni che hanno registrato danni (oltre a Firenze, Bagno a Ripoli e Pontassieve) di firmare un’ordinanza per attuare il monitoraggio di eventuali parti di cemento amianto danneggiate negli edifici, per poi procedere alla raccolta e allo smaltimento. Ebbene, al Comune di Firenze nessuno ha firmato quell’ordinanza, e nel frattempo scopriamo che ancora oggi ci sono almeno due edifici nel Q3, l’ex complesso scolastico di via Villamagna e la fabbrica OCEM di via Gran Bretagna, che presentano tettoie in amianto danneggiate al loro interno. Cosa è successo?”. A domandarlo sono il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale a Palazzo Vecchio Francesco Torselli e il collega in Regione Giovanni Donzelli.
“All’indomani del nubifragio, c’è stato un gran darsi da fare: il sindaco Nardella, anche se in ritardo, è rientrato dalle vacanze. Tutti impegnati nella conta dei danni e nei lavori di ripristino. Poi però, una volta spente le telecamere, ecco che emerge la verità. Nei giorni scorsi ho inviato richiesta ad Arpat per sapere se fosse stato attuato un protocollo per il monitoraggio della presenza di amianto nelle parti danneggiate degli edifici. La risposta: ai comuni è stata inviata una bozza di ordinanza che in pratica richiedeva solo di essere firmata, per dare il via al monitoraggio e successivamente alla raccolta e allo smaltimento del materiale nocivo. Peccato che in Palazzo Vecchio nessuno abbia firmato quell’ordinanza” ha detto Donzelli.
“Una volta accertato che l’amianto nei due edifici del Q3 c’è ancora ad oggi, 11 settembre, un mese e 10 giorni dopo l’evento, le possibilità sono tre: o il monitoraggio è stato fatto (nonostante la mancata ordinanza) ed allora è stato fatto male, e questa sarebbe una mancanza grave; o si è valutato che non ci fosse necessità di effettuare il monitoraggio, e questo sarebbe ancor più grave. Oppure quella e mail di Arpat è rimasta nella casella di posta del sindaco senza esser stata letta, e allora davvero il nostro primo cittadino potrebbe tornare a casa e cambiare lavoro” ha dichiarato Torselli.
“Sulla vicenda ho depositato un’interrogazione – ha concluso il capogruppo FdI a Palazzo Vecchio –: siamo curiosi di capire cosa sia successo e cosa non abbia funzionato. Ora l’amministrazione intervenga immediatamente per rimuovere quel materiale: in ballo c’è la salute dei cittadini di Firenze”. (fdr)

Segue il testo dell’interrogazione

INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA
Soggetto proponente: Francesco Torselli (FdI-An)
Oggetto: Gestione della raccolta del materiale in cemento amianto, nel comune di Firenze, a seguito dell’evento atmosferico del 1 agosto 2015
IL SOTTOSCRITTO CONSIGLIERE COMUNALE
* VISTO l’eccezionale evento atmosferico che ha colpito il territorio del comune di Firenze, ed in particolare i quartieri 2 e 3, causando la rottura di numerosi manufatti e coperture, sia di civili abitazioni, sia di insediamenti produttivi, commerciali o di servizio, in data 1 agosto 2015;
* CONSIDERATO che tra i numerosi manufatti e coperture andate distrutte a causa dell’evento atmosferico straordinario del 1 agosto 2015, vi potrebbero essere anche oggetti realizzati in cemento amianto, o contenenti parti di cemento amianto;
* PRESO ATTO che ARPAT ha predisposto, a tal proposito, ed inviato ai comuni interessati dall’evento atmosferico del 1 agosto 2015 (Firenze, Bagno a Ripoli e Pontassieve), nonché alla ASL 10, uno schema di azione da adottare per la messa in sicurezza e la rimozione dell’eventuale materiale in cemento amianto nelle diverse situazioni;
* RILEVATO che l’amministrazione comunale di Firenze, ad oggi, non ha emesso alcuna ordinanza relativa al monitoraggio ed alla successiva rimozione di eventuali manufatti in cemento amianto (o contenenti parti in cemento amianto) andati dispersi nell’ambiente a seguito dell’evento atmosferico del 1 agosto 2015.
INTERROGA IL SINDACO
1. Per sapere se il comune di Firenze ha ricevuto, così come sostiene ARPAT, lo schema di azione da adottare per la messa in sicurezza e la rimozione dell’eventuale materiale in cemento amianto andato disperso sul territorio a seguito dell’evento atmosferico straordinario del 1 agosto 2015.
2. Per conoscere i motivi per i quali l’amministrazione comunale fiorentina non ha emesso alcuna ordinanza per il monitoraggio e l’eventuale gestione della raccolta del materiale in cemento amianto a seguito dell’evento atmosferico del 1 agosto 2015, così come per altro richiesto da ARPAT.
3. Per sapere se, con quali strumenti e con quali esiti, l’amministrazione comunale fiorentina ha effettuato un adeguato monitoraggio su tutto il territorio comunale, a seguito dell’evento atmosferico del 1 agosto 2015, per verificare la presenza e la dispersione nell’ambiente di manufatti o coperture in cemento amianto (o contenenti parti in cemento amianto).
Firenze, 11 settembre 2015
Francesco Torselli