Arianna Xekalos e Silvia Noferi (M5S): "La riorganizzazione del patrimonio culturale presenta numerose falle"
"L’audizione del dott. Stefano Casciu, Direttore del Polo Museale Regionale, stamani in Commissione Urbanistica in congiunta con la Commissione Ambiente relativamente alla situazione del parco della villa Il Ventaglio di Firenze, nonostante la competenza e la pacatezza del Dirigente, ha mostrato con innegabile evidenza che la riorganizzazione del patrimonio culturale ordita dal Ministro Franceschini presenta numerose falle". Questo il commento delle consigliere del Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos e Silvia Noferi. "Sono stati ridistribuiti alcuni beni culturali prima di competenza delle Soprintendenze locali in un unico Polo museale regionale senza una concomitante erogazione di fondi e personale, e senza sapere se e quando verranno erogati.
Le Soprintendenze erano già state private totalmente nel 2014 dei fondi ordinari e si sperava che nella riorganizzazione voluta dal Ministero si rimediasse a questo “empasse”.
Invece nulla, come avvenuto nella trasformazione da Provincia a Città Metropolitana, regna una grandissima confusione e soprattutto sono spariti i finanziamenti.
Il giardino della Villa Il Ventaglio - proseguono Noferi e Xekalos - rimane in gran parte chiuso al pubblico perché non ci sono i soldi nemmeno per tagliare l’erba e fare una piccola manutenzione straordinaria da 30.000 Euro. Soldi che se anche si trovassero, senza l’assicurazione di un finanziamento annuale di almeno 100.000 per le manutenzioni ordinarie successive, rischierebbero di essere vanificati nel giro di sei mesi.
Questa è solo la situazione di un giardino di una villa storica che da anni vive una condizione di costante declino; e che fino a pochi anni fa era perfettamente inserita nelle attività culturali cittadine ed è come la punta di un iceberg.
La situazione, al di là delle bellissime parole di presentazione della Riforma (ndr. vedi Ufficio Stampa del MiBACT 23 dicembre 2014) in cui rientrano anche i bandi internazionali per la nomina dei venti più importanti musei d’Italia, è ben diversa.
Tutte le riforme istituzionali fin qui attuate dal Governo sono state fatte all’insegna dell’improvvisazione con risultati disastrosi, con l’intento di trasformare lo Stato in un’Azienda.
Per questi antecedenti siamo ancora più preoccupati riguardo alla riforma del Senato che sta tanto a cuore al (vostro) Premier.
Speriamo che da Firenze parta un segnale per il Governo e il Ministro perché di fronte all’evidenza dei risultati perfino il suo stesso partito sembra avere delle perplessità". (s.spa.)