Scuole dell'infanzia e asili nido, Grassi, Verdi e Trombi: "Non privatizzare e non esternalizzare, fermare gli appalti e assumere personale comunale: da oggi è possibile"
Viene meno la scusa sempre accampata dalla vicesindaca Giachi per appaltare le scuole dell’infanzia: grazie all’approvazione dell’emendamento in Senato al Decreto Enti Locali è ora possibile assumere fuori dai vincoli. “Ancora non c’è stata l’aggiudicazione definitiva dell'appalto di esternalizzazione delle attività pomeridiane in gran parte delle scuole dell'infanzia comunali e le buste per la privatizzazione di altri due asili nido dal prossimo anno ancora devono essere presentate: grazie all'emendamento approvatoin Senato al Decreto Enti Locali è possibile assumere fuori dai vincoli per le strutture comunali educative ed è possibile dire basta ad esternalizzazioni e privatizzazioni."
"Si proceda quindi ad utilizzare le graduatorie ancora valide per entrambi i settori e si rinunci a percorsi privatistici. Il Comune può spendere ulteriori 2 milioni di euro per il personale che non ha voluto iscrivere a bilancio e ancor di più possono essere le assunzioni nel settore se si considera questa importante novità."
“Non ci sorprende che se il Pd nazionale con la Senatrice Puglisi esulta, la prima a frenare gli entusiasmi e a chiudere alla possibilità di consentire ai comuni che hanno bisogno di assumere nuovo personale per gli asili nido e le scuole dell’infanzia di procedere con le assunzioni, come più volte richiesto dall’Anci, sia stata proprio la vice sindaca fiorentina Giachi che una volta ancora conferma di avere una passione spropositata per i privati e le esternalizzazioni piuttosto che di prestare attenzione alla qualità pubblica e ai servizi comunali – concludono gli esponenti di Firenze riparte a sinistra – siamo proprio colpiti che a Firenze si legga questo emendamento in modo negativo quando invece a Bologna l’assessora Marilena Pillati, ha già dato mandato agli uffici di tenersi pronti per le assunzioni: cosa non fa la vice sindaca Giachi pur di non ammettere che la scelta adesso è solo politica e la strada intrapresa dal Comune di Firenze appare più tesa a risparmiare qualche euro per ripianare i buchi di bilancio a scapito dei servizi offerti alla cittadinanza”. (s.spa.)