Noferi e Xekalos (M5S): "La relazione del Sindaco sulla Cultura è soprattutto retorica"
La relazione di ieri del sindaco/Assessore alla Cultura è stata per il 99% retorica e per il restante una ripetizione del programma di mandato, intenzioni e progetti che non si è saputo come e dove troveranno le coperture finanziarie.
Buio completo su alcune criticità . Il piano (fantasma) di risanamento del Teatro del Maggio avrà anche “sistemato” 53 lavoratori (a sorvegliare qualche sala di museo) ma ha di fatto smantellato interi reparti specializzati, sia tecnici che artistici, dal Trucco e Parrucco al Corpo di Ballo, svilendo una tradizione culturale e artistica di livello e sprecando risorse per 280 milioni di Euro nella costruzione di un teatro mausoleo.
Apparenza e parole che rimangono suoni, ecco il programma culturale per Firenze.
La Cultura ridotta ad un’attrazione culturale per un turismo di massa incontrollato che trasforma la città in una Disneyland delle vacanze, altro che opportunità! Altro che risorsa!
Lo dimostra il fatto che il millantato successo della Firenze Card con i suoi “incrementi sugli ingressi” e 6 milioni di Euro di incassi è stato di fatto l’emblema dell’incapacità gestionale di questa Giunta e di quella precedente se, come dicono i Dirigenti preposti, la “Risorsa” del Turismo è riuscita in tre anni a dare un saldo negativo di 2,5 milioni di Euro solo nella vendita di questa Card.
Hanno impiegato TRE ANNI per capire che sugli incassi della Firenze Card, così come era congegnata, ingresso ai musei più servizi, era necessario scorporare e versare l’IVA, portando in rimessa per il Comune l’esito di questa grandiosa operazione commerciale.
Ne beneficerà lo Stato per fortuna, ma anche questo sembra solo rientrare nel disegno nazionale di sfruttamento di Firenze come attrazione turistica, come una vacca da mungere.
Non è così che si fa Cultura, non è dimenticandosi delle Istituzioni di pregio come la Biblioteca Nazionale, l’Opificio delle Pietre Dure o l’Archivio di Stato, che rappresentano il valore vero della tradizione e della sapienza culturale fiorentina e italiana tutta.
A Forte Belvedere rimane chiuso (ormai da anni) il reparto Periodici per mancanza di personale e non si prevede neanche lontanamente la sua riapertura. Dal piazzale del fortilizio, accanto alle statue di Antony Gormley, si intravede la desolazione delle sale deserte, abbandonate, con scaffali scomposti come se un’emergenza avesse costretto tutti a scappare via. Questa non è cura per la Cultura, non basta vendere 100.000 ingressi alla mostra temporanea, per poter dire che Firenze è la capitale della Cultura.
Abbiamo appreso si che alla Manifattura Tabacchi troverà luogo un polo della moda, un centro delle Arti, ma allo stesso tempo si ignora completamente il valore monumentale della struttura e nel Nuovo Regolamento Urbanistico si permette di abbattere due interi fabbricati, distruggendo ciò che è sopravvissuto alla furia dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; mentre nelle altre città europee si tende a valorizzare questi complessi, rendendoli sedi universitarie. Nelle “Arti” non rientra evidentemente l’Architettura nella patria che fu di Arnolfo di Cambio e Brunelleschi!
Firenze è la rappresentazione di se stessa, un’immagine utile per lo sfondo dei miliardi di selfie che vi si scattano.
Non c’è Verità, non c’è Sostanza.
Inutile e offensivoparlare di costruire un museo della tradizione musicale fiorentina, del nostro vanto di aver fondato il melodramma con la Camerata dei Bardi.
Offensivo per chi conosce la storia della Sala Musica della Biblioteca Nazionale, fondata da Maria Bacherini, che aveva riunito la strabiliante documentazione presente a Firenze e che per questo era stata premiata dal Presidente Ciampi. Oggi quella sala non esiste più, è stata smembrata, per mancanza di personale e risorse, i libri sono tornati nei depositi e se ne perderà l’accesso per molti anni.
Anni lunghissimi come il nuovo Medio Evo che stiamo vivendo, i documenti riposeranno dimenticati nei nuovi monasteri e nuovi straniti monaci li tramanderanno, speriamo, ai posteri.
Noi per ora, nella capitale della cultura, ci accontentiamo di Wikipedia.
Ieri il finale a sorpresa (ma neanche tanto) è stato il voto contrario, senza motivazione verbale, dello squadrone PD sulla mozione d’ordine per discutere delle risoluzioni del M5S sulla messa in sicurezza e la cura dellaBiblioteca Nazionale, dell’Opificio delle Pietre Dure e dell’Archivio di Stato. (s.spa.)