Comunicazione del sindaco Nardella sui progetti culturali in città. Cristina Scaletti (La Firenze Viva): "Ma il progetto dov'è? Un progetto culturale per Firenze c'è, esiste?"

La consigliera Cristina Scaletti (La Firenze viva) è intervenuta oggi in Consiglio comunale sulla comunicazione del sindaco Nardella sui progetti culturali in città.

Questa la sintesi del suo intervento:

“La relazione che Dario Nardella ha proposto oggi in Consiglio Comunale sulle politiche culturali a Firenze, me lo sarei aspettata da un candidato, non da chi è Sindaco da più di un anno e che in precedenza aveva giù avuto un ruolo di rilievo quale vicesindaco nella precedente Giunta Renzi. Come si fa a venire a Palazzo Vecchio e dire candidamente da ora in avanti “farò, faremo”. Ma il progetto dov’è? Meglio: un progetto culturale per Firenze c’è, esiste? – si è chiesta la consigliera Scaletti – E se sì, dov’è il suo piano di fattibilità e di sostenibilità? In questi anni e in questi ultimi mesi, si sono consultati gli altri interlocutori che gestiscono le varie realtà e istituzioni culturali fiorentine? Il sindaco parla di “Villette” fiorentina, ma “La Villette” a Parigi è costata 90 milioni di euro! Qui quali e quanti sono i fondi a disposizione? Sono anni che si parla di riqualificare i contenitori dismessi, e anche oggi il Sindaco ne ha parlato: ma, ad oggi, sempre e comunque di contenitori dismessi si tratta.

E, invece, più che di parole e di giochi di prestigio dialettici avremmo bisogno di piani reali, di progetti concreti e verificabili. E per far questo occorre fare i conti con un problema di risorse e di collaborazione con le realtà gestionali che ci sono in ambito culturale. Occorre ragionare su progetti realistici e smetterla di rilanciare le solite promesse o proclami che non hanno solidità.

Ambisco, e vorrei poter condividere tale ambizione con tutti voi - ha concluso Cristina Scaletti -ad una città che continui ad essere la culla del rinascimento, non la tomba. Ma vedo le botteghe che chiudono, i piccoli teatri che affannano, un’umanità dolente che vende cianfrusaglie a turisti smarriti e sballottati fra un outlet e un fast food. Oggi Firenze è diventataun set cinematografico, una finzione, una favola come quella che lei ci ha raccontato oggi, la Firenze dei grandi Poli. C’è bisogno di un percorso di sostenibilità non di promesse che vengono poi puntualmente disattese“. (s.spa.)