Referendum in Grecia, Razzanelli: "Per l'Italia resta un buco di bilancio di 40 miliardi, soldi che Atene non rimborserà mai"
Questo il commento del consigliere Mario Razzanelli sui risultati del referendum in Grecia
“Alla luce dei risultati del referendum di domenica, piuttosto che perdersi in analisi e contro analisi del voto, ci dovremmo domandare come sia stato possibile che la Grecia abbia potuto presentare dei bilanci falsi e come l’Europa abbia potuto approvarli, concedendo sulla base di questi dati “fasulli” prestiti che, per quanto riguarda l’Italia, ammontano a 12 miliardi in linea capitale, e a 27 miliardi di interessi. Soldi che dovrebbero esserci restituiti a partire dal 2022.
Possibile che non debba pagare nessuno, tra chi ha presentato bilanci truccati e chi avrebbe dovuto controllarli? Possibile che nessuno si sia reso conto di questo imbroglio?
Una cosa pare certa: la Grecia non sarà mai in grado di restituire questi soldi. Non ne ha né le capacità né le possibilità, e così sarà per molte generazioni.
Il fatto grave è che conservare un credito inesigibile si configura in Italia come reato, il cosiddetto “falso in bilancio”. Il nostro ministro Padoan, una volta accertato che il credito verso la Grecia è inesigibile, dovrebbe trarne le conseguenze per il bilancio dello Stato, portandolo a perdita. Ma dovrebbe spiegarci quali sarebbero le conseguenze per il bilancio dello Stato e dove troverebbe le risorse per compensare questo buco. Questa sembra essere la vera ragione per cui si mantiene in piedi un credito che non verrà mai rimborsato.
Ma con la vittoria elettorale di Tzipras la situazione è diventata grottesca: non solo infatti la Grecia continua ad indebitarsi e a non soddisfare le condizioni per restare nell’Euro, ma addirittura rivendica come un atto di giustizia sociale il non voler restituire i soldi a chi glieli ha prestati.
Il referendum poi, non è stato altro che un’astuta trovata pubblicitaria del premier greco: la vittoria del “NO” era scontata infatti, dal momento che erano stati proprio gli stessi elettori a scegliere la strada dello scontro con l’Europa al momento del voto alle ultime politiche. I greci avevano già scelto, eleggendo Tzipras, di non voler né restituire il debito né affrontare sacrifici per risanare le casse dello Stato. E, a pagare i costi del referendum, saremo sempre noi”. (fdr)