Miriam Amato (Gruppo Misto): "Anche l'amministrazione di Firenze ignora il volere di 27 milioni di italiani che nel 2011 hanno richiesto l'eliminazione dei profitti dalla gestione dell'acqua"

"I profitti incidono sulle nostre bollette fra il 10 ed il 20%"

Referendum calpestato, 27 milioni di cittadini italiani ignorati, il volere popolare che indicava chiaramente l'eliminazione del profitto nella gestione dell'acqua è annientato da una scappatoia che vede trasformare la dicitura da "remunerazione del capitale investito" a "costo della risorsa finanziaria", così la AEEG,Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas, per il Servizio idrico integrato con il metodo tariffario introdotto dopo il referendum , cancella il voto del 95,80% dei votanti del 12 e 13 giugno del 2011.
Nonostante a luglio dello stesso anno il decreto 116 del Presidente della Repubblica sanciva la vittoria referendaria, che non ha mai trovato applicazione su cui si basa la Campagna di obbedienza civile.
Negli anni si sono susseguiti diversi governi, compreso quello attuale, con un unica ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici essenziali, a partire dall’acqua.
Il Tar del Toscana nel 2013 accoglie il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, specificando che le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum sono illegittime inquanto comprendono ancora la remunerazione del capitale investito,abolita appunto dal referendum, questa sentenza ribadisce “fuori i profitti dall’acqua”.
Gli italiani hanno votato per ripubblicizzare l’acqua,ad oggi non siamo neanche riusciti ad eliminarne i profitti, che incidono sulle nostre bollette fra il 10 ed il 20% a seconda del gestore.
La campagna obbedienza civile consiste nell'auto riduzione della bolletta da parte dei cittadini che vogliono obbedire alla legge in vigore , cosi come modificata dagli esiti referendari.
Da anni subiamo una sospensione gravissima della democrazia.

Miriam Amato (Gruppo Misto)
(s.spa.)