Publiacqua. Miriam Amato (Alternativa Libera): "I Comuni tornino a controllare la società. Basta subalternità al privato"
“Basta con la subalternità dei Comuni al socio privato. La gestione di Publiacqua è fallimentare: investimenti insufficienti, rincari costanti per gli utenti e lacune per la sicurezza dei lavoratori”. La consigliera comunale di Firenze, Miriam Amato, insieme ai consiglieri comunali di Figline e Incisa, Piero Caramello e Simone Lombardi, e al sindacato Usb, rappresentato da Luciano D’Antonio e Stefano Cecchi, in una conferenza stampa hanno denunciato e fatto il punto sui “gravi problemi gestionali della società mista”: “Chiediamo ai Comuni di tornare a fare la loro parte, serve un cambio di passo sulla gestione del servizio idrico integrato. I profitti e i lauti dividendi sbandierati dalla società e dai comuni, sono realizzati penalizzando gli utenti e i lavoratori”.
“In questi anni – sottolineano gli intervenuti alla conferenza stampa – si è assistito a una escalation di errori gestionali e amministrativi della società mista, con gravi ripercussioni sul servizio e sugli stessi lavoratori. La società ha attuato una sprofessionalizzazione costante del personale, ed esternalizzazioni selvagge, pensando esclusivamente al profitto”.
Il sindacato USB ha proclamato la mobilitazione e una lunga serie di proteste anche per denunciare la preoccupazione per la qualità dell'acqua erogata dai potabilizzatori di Figline e Pontassieve: “Una preoccupazione che è anche la nostra e per questo sosteniamo ogni forma di protesta intrapresa dai lavoratori – sottolineano i consiglieri – Per troppi anni le amministrazioni pubbliche, a cominciare dal Comune di Firenze che ha quote importanti nella società, si sono dimenticati di controllare la gestione di Publiacqua, mostrando una subalternità preoccupante al socio privato”.
Lunedì 21 Novembre, dalle 8 alle 10, sciopero indetto dal sindacato USB dei tecnici reperibili R1 Reti, potabilizzazione, depurazione (in regime di WFM) e addetti ai campionamenti.
“E’ necessario intraprendere un percorso per reinternalizzare i dipendenti e i settori esternalizzati, così come avviare un percorso per la ripubblicizzazione di un servizio fondamentale. Così come garantire standard di sicurezza elevati per i lavoratori. Quanto avvenuto recentemente nell'impianto di Mantignano, con la dispersione di ozono che ha causato problemi alle cornee di un dipendente, e all’Anconella, dove un lavoratore ha riportato danni agli occhi e alle vie respiratorie a causa del biossido di cloro, è inaccettabile” denunciano i consiglieri comunali che infine annunciano ulteriori iniziative per far conoscere alla cittadinanza la situazione delle tariffe: “Un aspetto che deve essere indagato approfonditamente”. (s.spa.)