Maltempo, Bettini: «Non è una competenza del Comune verificare se nell'alveo dell'Arno sono presenti oggetti e macchinari né avvisare della piena i proprietari»
«La ruspa e i carrelli elevatori sono stati recuperati direttamente dalla ditta proprietaria, in contratto di appalto con Publiacqua. La ditta ha provveduto al recupero facendo arrivare due gru tramite l’organizzazione di trasporti eccezionali, il tutto ovviamente con l'importante ausilio dei vigili del fuoco. Comunque non toccava all’amministrazione comunale comunicare alla ditta l’arrivo della piena». Così l’assessore all’ambiente Alessia Bettini replica ad un consigliera dell’opposizione su quanto avvenuto ieri pomeriggio.
«Le autorizzazioni a occupare l'alveo dell’Arno per svolgere i lavori sul lungarno Torrigiani – ha aggiunto l’assessore Bettini – non dipendevano dal Comune e non dipende dal Comune neppure il contratto di appalto con la ditta; non competeva, quindi, all’amministrazione avvisare quest’ultima della necessità di rimuovere i mezzi in vista dell’arrivo della piena».
«La presunta genericità delle comunicazioni dell’amministrazione sull’allarme arancione – ha proseguito – è smentita da un semplice fatto: nessun cittadino ha chiamato la sala operativa per chiedere chiarimenti ma solo per essere rassicurato sull’evoluzione. Senza poi dimenticare che ad ogni comunicato è stato allegato il bollettino del centro funzionale regionale, che spiegava nei dettagli quale era il reticolo principale e cosa sarebbe successo, ed i link della Regione dove sono riportate anche le norme di comportamento da tenere in queste situazioni.
Le informazioni, infine, sono state diramate sulla rete civica, sui profili social del Comune, sulle paline delle fermate Ataf e sui pannelli a messaggio variabile che si trovano ad ogni ingresso della città».
«Vorrei infine precisare – ha concluso l ‘assessore all’ambiente – che ieri il livello dell’Arno è salito ma il fiume è rimasto nel suo alveo. Non è risultato necessario fornire ulteriori dettagli o segnalare ulteriori criticità sulla situazione con la possibilità di creare allarme nei cittadini in quanto le informazioni ricevute non indicavano pericoli per una esondazione in città. Quanto agli invasi di La Penna e Levane, si tratta di sbarramenti fluviali realizzati per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e all’ecosistema circostante ma, per le loro attuali caratteristiche, non determinanti per la ‘laminazione’, ovvero l’attenuazione, di un evento di piena». (fn)