Scontri sabato, Giachi: «Il diritto a manifestare non è stato leso. Impedito solo ai violenti di danneggiare la città»

La vicesindaca: «ringrazio la questura e le forze dell'ordine per avere difeso Firenze»

«La manifestazione era autorizzata e nessun diritto è stato leso dalle decisioni della questura. Non era stato autorizzato solo un corteo verso il centro storico che, tuttavia, una parte dei manifestanti ha preteso di effettuare comunque. Senza dimenticare che alcuni di loro sono arrivati a Firenze con bombe carta, petardi addizionati a frammenti di metallo e altro ancora». Lo ha sottolineato, rispondendo ad una domanda di attualità nel consiglio comunale di questo pomeriggio, la vicesindaca Cristina Giachi a proposito degli scontri di sabato scorso in piazza San Marco e, successivamente, all'angolo tra via della Pergola e via della Colonna. «Ringrazio le forze dell’ordine, ed in particolare la polizia di Stato, per avere impedito che la città venisse lasciata in balia dei violenti e danneggiata – ha aggiunto la vicesindaca – il raduno e la manifestazione erano stati autorizzati in piazza Santissima Annunziata ma nessuno dei partecipanti è andato lì, scegliendo invece di radunarsi in piazza San Marco. Da qui, attraverso via Cavour, hanno tentato di arrivare in centro. La questura ha offerto un percorso alternativo, verso i viali, ma a quale punto il cordone delle forze dell’ordine è stato attaccato dai manifestanti. Come testimoniano foto e immagini». «Da questo consiglio – ha proseguito – mi sarei aspettata un’espressione corale di presa di distanza da quell’atteggiamento violento e di difesa della nostra città da chi, sabato scorso, è arrivato a Firenze solo per compiere vandalismi di ogni tipo. A tenere in ostaggio la città non sono state la Leopolda o le forze di polizia, ma la violenza di infiltrati tra i manifestanti che hanno strumentalizzato l'occasione e la cui presenza (di cui si aveva notizia) aveva consigliato le soluzioni messe in campo dalle forze di polizia. Avevano l'obiettivo manifesto di vandalizzare la città e creare disordini nel centro storico. Sono convinta che molti partecipanti fossero lì solo per esprimere pacificamente la propria opinione ma questo non giustifica le critiche verso chi, come la questura, ha evitato il peggio». (fn)