Miriam Amato (Alternativa Libera): "Firenze, città dove anche il buon senso appartiene al passato"

"I nostri monumenti e luoghi storici noleggiati per quattro danari. Così si svende la dignità di una città"

“Il buon senso e l'amore per le proprie bellezze artistiche appartengono purtroppo al passato ”. Questo l'amaro intervento di Miriam Amato in consiglio comunale per commentare l'ennesimo “sfregio a una città che mette a noleggio le proprie bellezze”.
“La cultura a Firenze ha un prezzo e pagando ricchi e facoltosi possono noleggiare i monumenti per legittimare il proprio status symbol. Ultimo solo in ordine cronologico l'affitto del meraviglioso Cortile di Palazzo Pitti. Ma chi ha dimenticato la chiusura di Ponte Vecchio, affittato per una festa privata della Ferrari, e di altri luoghi storici della nostra città? L’articolo 9 della Costituzione ribadisce che l'identità nazionale degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio culturale che non ha eguali al mondo. Ma oggi – è la riflessione della consigliera – le istituzioni preposte per la valorizzazione pensano bene di metterlo a noleggio, svendendo il proprio patrimonio e la dignità stessa di una città”.
“Eppure – ha sottolineato Miriam Amato – la stessa Corte Costituzionale in una sentenza del 1986 è stata chiara quando ha indicato la primarietà del valore estetico-culturale che non può essere subordinato ad altri valori, ivi compresi quelli economici. Eppure con il passare del tempo la situazione peggiora e ci chiediamo fino a che punto arriveranno coloro che sono chiamati a gestire e custodire la nostra storia”.
“Da qui la piena condivisione delle osservazioni mosse dal critico d'arte Tomaso Montanari: è più giusto essere esclusivi o popolari? È meglio che Pitti se lo godano pochi ricchi o molti cittadini comuni? Sarebbe semplicemente più sensato che un monumento restasse un monumento: da conoscere, non da usare”.
“Firenze semplicemente non merita tutto questo”. (s.spa.)