Cristina Scaletti (La Firenze viva): "Sindaco, per favore, fatti non parole. Gli annunci disattesi feriscono la città"
Il lungarno Torrigiani molto probabilmente non sarà pronto per il 4 novembre, anniversario dell’alluvione, come annunciato dal Sindaco Nardella pochi giorni dopo il crollo.
Certo era un’impresa complicata, le variabili erano tante, gli imprevisti non immaginabili, il meteo non prevedibile.
Ma allora perché dirlo? Perché sparare una data simbolo così importante per Firenze per poi disattenderla? C'è un che di offensivo in quella promessa.
Assicurare di restituire al mondo intero lo storico lungarno sfregiato dal crollo proprio il giorno in cui Firenze ricorda il 50° anniversario di una delle sue ferite più grandi per poi non mantenerlo offende la città per la terza volta. Anziché promettere cose evidentemente irrealizzabili – prosegue Cristina Scaletti de La Firenze viva – avrei preferito vedere il Sindaco impegnarsi nel dirci esattamente perché il lungarno é crollato e quali sono i veri contenuti della relazione di Publiacqua e delle contro deduzioni del Comune a quella relazione. Ma Firenze ormai è la città delle incompiute e degli annunci.
Il caso della Tav é imbarazzante, con crateri, ruspe e buche inutili oramai. Ma potremmo citarne tante altre, dal viadotto Marco Polo, all’ex area Fiat. O delle mai realizzate. Sono decenni che le amministrazioni tutte prevalentemente Pd discutono sulle stesse cose senza mai realizzarle ma riempiendoci di annunci. Quanti progetti annunciati con l’entusiasmo della prima volta per la moschea, per Sant’Orsola, per l’area Castello, per lo stadio, per l’aeroporto, per i fabbricati dell’ex Meccanotessile. Ma noi aspettiamo – conclude Cristina Scaletti – e ogni volta ci emozioniamo davanti al nuovo progetto o alla nuova data super mediatica. E dimentichiamo la realtà. (s.spa.)