Rischio sismico, Amato (Alternativa Libera): "Anche a Firenze ancora troppi edifici strategici non verificati"
“La tragedia che ha devastato il centro Italia riporta alla drammatica attualità il tema della sicurezza e dellaprevenzione, come sottolineato dagli esperti a livello nazionale”. Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, chiede al Comune di fare chiarezza sugli interventi e le misure preventive attuate a Firenze, in particolar modo sulle strutture pubbliche strategiche, specificando se sono iniziati i controlli sugli edifici segnalati e censiti dalla Regione, nel report “Edifici pubblici strategici e rilevanti nelle aree soggette a rischio sismico – 2016”.
“Purtroppo – sottolinea la consigliera, che esprime la sua solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto – si torna troppo spesso a parlare dei problemi del nostro fragile territorio solo dopo le sciagure, in realtà è necessario un intervento costante con un programma di interventi di medio-lungo periodo. Sotto questo punto di vista il report della Regione Toscana non fa stare certo tranquilli, nemmeno nel nostro territorio”. “Ospedali, strutture sanitarie e scuole – spiega Amato –sono 65 gli edifici pubblici considerati strategici e rilevanti, nel nostro comune, inserito nelle aree soggette a rischio sismico, che ad oggi non risultano oggetto di indagini, verifiche o interventi”. 19 sono strutture sanitarie: “Tra queste figurano anche gli ospedali di Santa Maria Nuova ed il nuovo ospedale di San Giovanni di Dio. Ma nell'elenco ci sono anche quattro strutture dell'azienda ospedaliera di Careggi, tra le quali alcuni complessi, come Villa Monatessa, in Largo Brambilla”.
“Nella black-list che riporta le strutture segnalate e non ancora controllate, diverse delle quali costruite prima degli anni '80 – sottolinea ancora Amato – gli edifici più numerosi che non risultano ancora soggetti ad adeguate verifiche sono gli istituti scolastici, sia comunali che in larga parte della Città Metropolitana. Le risorse economiche evidentemente scarseggiano, ma a mancare sembra che sia prima di tutto un adeguato piano di interventi – conclude Amato – e come sottolineato in queste ore dagli esperti del settore è necessario verificare e mettere in sicurezza almeno gli edifici più importanti, come ospedali e scuole”. (s.spa.)