Privatizzazione Poste Italiane, Grassi: "Quale Paese civile vende una società diffusa sul territorio, che fa utili e che rappresenta un servizio pubblico anche sociale?"
Queste le dichiarazioni del capogruppo di Firenze riparte a Sinistra Tommaso Grassi
"Eravamo presenti alla manifestazione e al corteo di stamani a Firenze, indetto da molti sindacati regionali del personale di Poste Italiane, per protestare e combattere contro la totale privatizzazione della azienda statale decisa dal Governo Renzi e che, se attuata, metterà in crisi un servizio che deve rimanere pubblico, universalmente presente sul territorio, che fa persino utili ogni anno e che rappresenta con i suoi oltre 140mila dipendenti sul territorio l'azienda più grande del Paese. Quale Paese civile vende una società diffusa sul territorio, che fa utili e che rappresenta un servizio pubblico anche sociale?"
"La cittadinanza tutta, le cui proteste per il servizio già adesso è stato riorganizzato con forme come quella dei 'giorni alterni', dovrà subire con la privatizzazione totale e il completamento del nuovo piano organizzativo aziendale ancor più disservizi e disagi nel ricevimento della corrispondenza e in tutti gli altri servizi offerti da Poste. A chi giova quindi questo piano? Al Governo per avere risorse fresche per coprire economicamente la prossima promessa spot? Hanno fatto bene le lavoratrici e i lavoratori ad opporsi e temiamo per il futuro che qualsiasi promessa o annuncio futuro da parte della azienda e del Governo sia teso solo a calmare gli animi."
"Anche la Toscana e Firenze con la riorganizzazione del suo CMP - centro di smistamento rischia di subire sul proprio territorio dei danni ingenti sia al personale che ci lavora che alla cittadinanza. Continueremo a seguire le vicende di Poste Italiane proponendo alla ripresa una mozione in Consiglio comunale sulla base della piattaforma dei sindacati che oggi sono scesi in piazza, e in base alla vertenza di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che vorrebbero poter contare per loro e per la popolazione su un'azienda pubblica che possa continuare a garantire un servizio diffuso sul territorio, anche come presidio sociale e accessibile a chiunque." (fdr)