Nicola Armentano (PD): "Nel ricordare Samb e Diop, un altro nome: Emmanuel da ricordare nelle nostre menti"
“Di solito la lista è molto più lunga. Spesso non conosciamo nemmeno i loro nomi perché restano soltanto dei numeri e i loro corpi scompaiono nel profondo dei nostri mari. Oggi – ha detto nel corso di una comunicazione in Consiglio comunale il consigliere PD Nicola Armentano – è uno soltanto quello che non c'è più, Emmenuel, nome che spero non dimenticheremo come, in questa città, non abbiamo dimenticato i due ragazzi senegalesi Samb e Diop. Anche Emmanuel è stato ucciso soltanto perché non riusciamo a far penetrare nella nostra cultura quanto la diversità sia soltanto una differenza di colore della pelle o l'appartenenza ad una religione diversa o essere affetti da una delle tante malattie invalidanti. Samb, Diop ed Emmanuel sono state tutte vittime dello stesso odio nei confronti di chi è diverso da noi. Storie da stigmatizzare e condannare coralmente. Un atto auspicabile a parer mio – prosegue il consigliere Nicola Armentano – è che di fronte ad atti di grave intolleranza, anche se dovessero verificarsi in senso diametralmente opposto, bisognerà reagire con la stessa indignazione di questi giorni. Quella indignazione che non tutti hanno avuto il coraggio o la sensibilità di farlo nella contestualità di quanto accaduto a Fermo. Il razzismo è un problema planetario, purtroppo. Non è un fenomeno isolato o soltanto italiano. Basta vedere le immagini agghiaccianti di episodi simili e, solo ultima temporalmente, la strage avvenuta dall'altra parte del mondo, nel Texas. Per fortuna c'è un'Italia che ogni giorno lavora per l'accoglienza e la coesione fra le diversità e, forse, dovremmo raccontarle un po' di più queste storie. Forse dobbiamo domandarci se quanto fa la comunità di Capodarco, ed i tanti don Vinicio che dedicano completamente il loro tempo e le proprie energie per cercare di favorire l'inclusione e l'integrazione debbano trovare risalto soltanto quando poi avvengono queste atrocità.
Vorrei sottolineare quanto avviene ai mondiali antirazzisti, che si stanno svolgendo in provincia di Modena, dove in pochi ne conoscono la concretezza del progetto, dove attraverso lo sport ogni ragazzo, proveniente da tutto il mondo, condivide un'idea che le differenze sono soltanto ricchezze. Dove lo sconosciuto è qualcuno da scoprire e da rispettare.
Sarà necessario raccontare tutti i giorni dei tanti che si adoperano affinché le diversità diventino una risorsa. E se tutti si fosse concordi nel dichiarare chiaramente, e scrivere in modo chiaro, che nessuna forma di violenza verbale, fisica e visiva contro chi riteniamo diverso, potrà essere più tollerato dalla legge e dalla società civile potremo davvero sentirci parte di una comunità che vuole abbattere le differenze, che si propone – conclude Armentano – per garantire a tutti gli stessi diritti e non sentirsi responsabili moralmente di non aver fatto abbastanza ed evitare tanti altri morti innocenti, uccisi soltanto per essere di un colore piuttosto che di un altro”. (s.spa.)