Firenze Riparte a Sinistra: «Azioni concrete contro il femminicidio»
Il Comune ripristini tutti gli organi di parità previsti dalla legge ma che sono stati soppressi o rimangono inattuati, come la commissione per le Pari Opportunità, quale commissione autonoma e non accorpata con altre, e la ‘consigliera di fiducia’, non ancora nominata. E promuova, nelle scuole di ogni ordine e grado, progetti educativi finalizzati al rispetto e alla valorizzazione delle diversità per una cultura del rispetto dell’altro e della non violenza. Sono alcune delle richieste avanzate, in una mozione, dal gruppo consiliare Firenze Riparte a Sinistra con Sinistra Italiana-Firenze a Sinistra-Rifondazione Comunista e la Rete Donne di Sinistra Italiana «per spingere tutte le istituzioni a realizzare politiche concrete contro la violenza maschile sulle donne».
«I dati ISTAT, ormai datati al 2006 – si sottolinea nel documento – ci dicono che 6.743.000 sono state le donne, tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito violenza fisica o sessuale. Cifre ormai non aggiornate e certo sottostimate, poiché la violenza domestica è assai difficile da far emergere.
Nonostante il dilagare del fenomeno, i centri antiviolenza e le case rifugio, senza finanziamenti certi, non possono andare avanti e sono costretti a ridurre le loro attività e, in alcuni casi, anche a chiudere».
Secondo i firmatari della mozione «dato che è ormai riconosciuto che quello della violenza maschile sulle donne è un fenomeno che affonda le sue radici in un radicato modello culturale», è «necessario e urgente agire sull’educazione, la formazione e la prevenzione, dando applicazione alla Convenzione di Istanbul (che l’Italia ha ratificato) e inserendo l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, applicando il Codice Polite (che festeggia i venti anni di nascita) ai contenuti dei libri di testo, per escludere atteggiamenti e linguaggi sessisti e contrastare gli stereotipi di genere».
Al Governo a alle Regioni si chiede, infine, «di mettere a disposizione i fondi (previsti dalla Legge n.77 del 2013 sul femminicidio) per il Piano Nazionale contro la violenza alle donne; di applicare la Convenzione di Istanbul; di aumentare le risorse per le strutture di “rifugio”; di garantire misure di protezione psicologica ed economica alle vittime di violenza; di fornire un’adeguata formazione a operatrici e operatori sanitari, insegnanti e forze dell’ordine; di impegnarsi a sostenere l’approvazione della legge sull’educazione sentimentale nelle scuole che ha iniziato solo adesso il suo iter parlamentare».La mozione sarà inviata anche ai consiglieri degli altri comuni della Città Metropolitana di Firenze chiedendo a tutti di condividerla nei rispettivi Consigli comunali.(s.spa.)