Gallo (Pd): "Fare politica di sinistra in una città come Firenze si traduce nell'interpretazione di come la tradizione possa essere difesa e debba rinnovarsi"

“Fare politica, e politica di sinistra in una città come Firenze si traduce nell’interpretazione di come la tradizione possa essere difesa, di come la tradizione debba rinnovarsi”. Lo ha sottolineato nel suo intervento, questo pomeriggio in consiglio comunale, il consigliere Giampiero Gallo (Pd).
“La libera iniziativa – ha aggiunto il consigliere del Pd - economica come motore di sviluppo e l’aumento delle possibilità a disposizione del consumatore sono incontestabili; a questo si sposa la politica come architettura delle decisioni, come creazioni di incentivi per attrarre o scoraggiare alcune scelte e di regolamenti per ostacolare o addirittura vietarne altre”.
“La navigazione della politica – ha proseguito - serve ad indicare una rotta nella quale sia necessario aumentare l’attrattività del territorio, ma non un’attrattività indiscriminata a favore della quantità, un’attrattività a tutti i costi. Ribadisco il ruolo dell’Amministrazione nell’educare soprattutto i più giovani ad una nutrizione che non subisca il fascino di panini gommosi e bevande iperzuccherate che minano la salute nel lungo periodo. Nella presenza di tanti turisti, la presenza di marchi rassicuranti sopperisce ad un disorientamento comprensibile indotto da un’offerta gastronomica assai parcellizzata e diversificata. Allora ben venga un impegno da parte dell’amministrazione comunale a far sì che quello che vuol dire cibo locale, quello che vuol dire tradizione, vengano comunicati con dépliant disponibili in tante lingue straniere a sostegno delle esperienze gastronomiche diverse e non massificate. Un invito a immergersi nella ricchezza della diversità”.
“Si assiste ad una costante crescita culturale degli studenti americani legata al cibo – ha concluso Gallo -all’apprezzamento delle diversità del cibo italiano nelle sue sfaccettature, alla comprensione che ciascun luogo in Italia ha tante storie e che il cibo, nella sua diversità, diventa un canale di comprensione della profondità dei nostri territori. “Facciamo leva anche su di loro, che attivissimi sui social (anche i trend setter su Trip Advisor e Booking.com), traducano in un messaggio positivo per le nostre realtà gastronomiche di qualità.” ha concluso ”Se leggeste i loro messaggi nostalgici per Firenze, per i nostri monumenti e la nostra arte, e per il nostro cibo, vi convincereste che sono loro i nostri migliori ambasciatori, che hanno capito la differenza che c’è tra un panino gommoso, sempre il solito dappertutto, e il poter dire “my favorite place in Florence is…”. (fn)