Giornata mondiale del Rifugiato, domenica Torre di Arnolfo illuminata di blu
Bandiere colorate e appelli di solidarietà. Sullo sfondo, la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio illuminata. Domenica sera, alle 21, piazza della Signoria sarà uno dei luoghi simbolo della ‘Giornata mondiale del Rifugiato’ (https://www.unhcr.it/cosa-facciamo/eventi-e-campagne/giornata-mondiale-del-rifugiato), iniziativa annuale voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che da oltre dieci anni ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti.
Domenica si partirà alle 11, al Palazzo Sacrati Strozzi (piazza del Duomo 10) dove l’Unhcr (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha organizzato un evento istituzionale in collaborazione con la Regione Toscana. Alle 21, appunto, la Torre di Arnolfo sarà illuminata di blu.
Lunedì, invece, la Visarno arena di Firenze ospiterà (con inizio alle 17.30) #WITHREFUGEES, la maratona musicale concepita per sensibilizzare sulla condizione di oltre 60 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria casa a causa della guerra e della violenza.
Dalle 17.30 si alterneranno sul palco Marlene Kuntz, Ministri, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, IoSonoUnCane, Paolo Benvegnù, Piotta, Mau Mau, Selton, Sandro Joyeux, Verano, C+C=Maxigross, General Stratocuster & The Marshals e Cosmo. Special guests Noah Stewart e Sacha Puttnam. Ingresso gratuito. L’ evento rientra nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2016.
«Con la Giornata mondiale del Rifugiato - ha sottolineato l'assessore all’accoglienza e alla integrazione Sara Funaro - l’UNHCR vuole invitare il pubblico ad una riflessione sui milioni di rifugiati e richiedenti asilo uomini, donne e bambini che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita. E soprattutto non dimenticare mai che dietro ognuno di loro c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche storie di chi vuole ricominciare a ricostruire il proprio futuro». (fn)