Maggio Musicale, Xekalos e Noferi (M5S): "La mangiatoia dei soldi pubblici"

Queste le dichiarazioni delle consigliere del gruppo Movimento 5 Stelle Arianna Xekalos e Silvia Noferi

 

“Il Sovrintendente Bianchi oggi ha illustrato ai consiglieri comunali di due Commissioni i risultati del bilancio consuntivo 2015 e la programmazione teatrale futura.
Nel corso della seduta sono state sollevate numerose criticità della Fondazione del Maggio Musicale, che si ricollegano quasi tutte ad un problema di gestione oltre che alla carente informazione dell’ufficio stampa del teatro.
Il Sovrintendente ha risposto, alternando cortesia ad arroganza, che il principale problema del teatro è la mancanza di liquidità finanziaria, dovuta principalmente ai mancati finanziamenti pubblici: la Regione Toscana non ha ancora erogato il residuo milione di Euro di competenza del 2015 e non si è espressa sul volume dei finanziamenti del 2016 mentre il Comune di Firenze ha versato soltanto il primo milione dei quattro previsti per il 2016.
Soldi pubblici, regionali e comunali, che sommati ai cospicui finanziamenti dello Stato permettono al Teatro dell’Opera di sopravvivere, visto che le somme reperite tramite il crowdfunding e la vendita dei biglietti sono ancora troppo basse.
Una mancanza di liquidità di cui forse si è dimenticato quando la Dirigenza si è recata negli Stati Uniti spendendo quasi ventimila Euro per missioni. Sono soldi pubblici, come lo sono quelli con cui vengono pagati i mega stipendi dei dirigenti, è bene ribadirlo, visto che i risparmi finora sono stati fatti solo sulla pelle dei lavoratori.
A proposito di lavoratori, lascia molti interrogativi la decisione (a prova di Corte dei Conti secondo Bianchi) di pagare il preavviso ai 40 dipendenti transitati ad Ales anziché farli lavorare; come la decisione, recentissima, di non sottoscrivere conciliazioni con nessun lavoratore tra quelli che hanno fatto causa per irregolarità nel licenziamento, evitando perfino di presentarsi all’incontro con il Giudice senza dare nessuna giustificazione. Decisione che ha innervosito il Giudice ed ha condannato il Teatro a pagare il doppio delle spese legali.
Chiedendo su quali elementi si fondi questa estrema sicurezza per andare a gamba tesa contro le decisioni di un Tribunale che sta emanando una pioggia di condanne a carico della Fondazione, abbiamo saputo che il Sovrintendente ha fatto una relazione al consiglio di indirizzo della Fondazione, presieduta dal Sindaco Nardella, che ha votato all’unanimità per procedere in appello ai successivi gradi di giudizio fino alla Cassazione.
Sarà a prova di danno erariale anche questo ulteriore impiego di denaro pubblico?
Bisognerà aspettare qualche anno per saperlo, ma l’impressione è che si sia voluto rimandare lo scoppio di un bubbone che avrebbe comportato l’evidente incapacità della Direzione e della politica che l’ha sempre sostenuta.
Di una cosa però siamo sicuri, non mancano i soldi, manca la volontà di trovarli per i lavoratori e per il teatro. Lo ribadiamo da sempre, i tagli devono partire dall’alto, dai mega stipendi di dirigenti e coordinatori. Che inizino loro a fare dei sacrifici, prima di chiederli a coloro che formano l’anima di questo teatro.
“Chi vivrà vedrà” disse qualche mese fa il Sovrintendente, noi la pazienza di aspettare l’abbiamo, per sapere chi alla fine aveva ragione.
Nel frattempo tutti avranno continuato a pascolare in questa mangiatoia di soldi pubblici”. (fdr)