Il Consiglio comunale di Firenze ha ricordato Giorgio Albertazzi
“Giorgio Albertazzi si è spento la scorsa settimana all'età di 92 anni. Accanto a lui la moglie e compagna di sempre Pia De' Tolomei Di Lippa. Albertazzi – ha sottolineato la presidente della Commissione cultura Maria Federica Giuliani durante una comunicazione in Consiglio comunale – è stata una delle figure più importanti del teatro italiano del Novecento, maestro per generazioni di attori e registi e che stasera vogliamo ricordare. Fu lui, insieme a Vittorio Gassman, il fondatore della Bottega teatrale di Firenze nel 1979 e chiusa nel 1994, chiamati da Alfonso Spadoni, allora direttore della Pergola. Le interpretazioni di Giorgio Albertazzi resteranno delle vere e proprie pietre miliari nella Storia dello spettacolo, una delle più importanti figure del teatro e della cultura nazionale, come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il funerale laico, molto riservato in Maremma alla presenza della famiglia, lo scorso venerdì 3 maggio un grande omaggio all'attore gli è stato tributato al teatro Argentina di Roma. Le sue ceneri, lì su quel suo palcoscenico, è stato l'ultimo addio al Maestro del teatro italiano. Un addio semplice ma pieno d'amore. Il teatro italiano – ha proseguito la presidente Giuliani – si è stretto nel ricordo di questo immenso artista. La proiezione di foto bellissime ha raccontato meglio di migliaia di parole la splendida carriera e la vita artistica di Albertazzi, durata 70 anni e condivisa con i più grandi artisti. Una lunga carriera quella di Giorgio Albertazzi che è stato il performer più imprevedibile della scena, non solo italiana. Memorabile il suo Amleto, regia di Franco Zeffirelli, in cartellone nel 1964 (anno delle celebrazioni shakespeariane) per due mesi all'Old Vic di Londra e vincitore del Challenge al Théatre de Nation di Parigi. Con il film “L'anno scorso a Marienbad” vinse il Leone d'Oro a Venezia nel 1961 e con l'Enrico IV, dei primi anni '80, per la regia di Antonio Calenda, aprì una crepa formidabile nell'establishment teatrale italiano, tanto che si può parlare di “prima” e “dopo” Enrico IV per capire l'evoluzione nel rapporto tra pagina e scrittura scenica. Il suo “Adriano” raggiunse le 800 repliche e nel 2004 fece storia il suo “Dante” dalla torre degli Asinelli di Bologna, davanti a ventiduemila persone. In “Cercando Picasso”, per la regia di Antonio Calenda, Albertazzi giocò con il più acclamato ensemble di danza contemporanea, la Martha Graham Dance Company, e lo spettacolo fu richiesto in tutto il mondo. Personalità controversa, contornato sempre da tante belle donne, Albertazzi è stato architetto, attore, regista, autore e anche fotografo. Dal 2003 al 2008 ha diretto il Teatro Argentina di Roma. Nel 2009 al Teatro Ghione fu interprete di “Lezioni Americane” di Italo Calvino, e al Teatro Greco di Siracusa di “Edipo a Colono” di Sofocle per la regia di Krzysztof Zanussi. Sempre nel 2009, per Rai2, registrò una lettura della Divina Commedia fra le rovine del centro storico de L'Aquila. Grande nelle sue memorie di Adriano, con la regia di Maurizio Scaparro uno spettacolo che ha fatto il giro del mondo”. (s.spa.)