Allestimento Sala Firenze Capitale, Amato (Gruppo Misto): "Che fine hanno fatto le sponsorizzazioni?"

La consigliera comunale chiede chiarimenti: "Nemmeno un mese fa erano previste sponsorizzazioni, ma per il momento i finanziamenti sono dimezzati e solo pubblici"

“Che fine hanno fatto le sponsorizzazioni?”. E’ quanto si domanda la consigliera del gruppo misto Miriam Amato che chiede all’amministrazione di fare chiarezza sui lavori per l’allestimento della Sala Firenze Capitale.
“Nemmeno un mese fa, in occasione dell'approvazione del bilancio di previsione 2016, nel piano triennale degli investimenti erano previsti 133mila euro per l'allestimento della Sala Firenze capitale. Somma che sarebbe stata completamente coperta da sponsorizzazioni private. Ma ad oggi i finanziamenti sono dimezzati e tutti pubblici” rende noto la consigliera.
“Oggi in aula abbiamo avuto conferma che già dal settembre del 2015 con determina del 24 settembre 2015 venivano stanziati 52.954,96 euro da parte dal Servizio Musei Comunali ed Eventi ai Servizi Tecnici, a cui si aggiungono con una determina più recente, altri 9.996,03 euro per un totale di 61.950,99 euro di soldi pubblici e non sponsorizzazioni come riportato dal bilancio di previsione” sottolinea l’esponente di opposizione.
“Gli importi sono la metà di quanto previsti ed i lavori sono stati affidati direttamente a tre ditte” prosegue Amato che punta il dito anche sullo stato delle opere: “Gli uffici al servizio del consiglio comunale e le commissioni consiliari si troveranno con l'esposizione ed i visitatori durante lo svolgimento dei lavori. Inoltre ad oggi uno dei due bagni a disposizione è ancora fuori uso, per carenza di fondi mentre la Sala Firenze Capitale, utilizzata per le commissioni congiunte o dai consiglieri per mansioni istituzionali, è adibita a museo: la sua capienza è stata ridotta e quindi non potrà assolvere le sue mansioni di sala istituzionale”.
“Giovedì l’amministrazione chiarirà la vicenda in commissione, ma dopo quanto emerso in consiglio comunale balza agli occhi le differenze tra quanto scritto nel bilancio di previsione e gli atti amministrativi. E’ per questo necessario approfondire i reali motivi di tali decisioni” conclude Amato. (s.spa.)