Teatro dell'Opera. Silvia Noferi (M5S Firenze): il Sovrintendente Bianchi: "Invasioni di campo non sono consentite, la politica stia al suo posto"
Il Sovrintendente Francesco Bianchi chiude così la seduta con i consiglieri comunali in visita al Teatro dell’Opera: “Non sarà la politica che mi detta cosa fare” lasciando senza parole i presenti che si erano quasi convinti di assistere al film “L’incompreso – parte seconda”.
Sinceramente – aggiunge la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – deve essere apprezzato per la determinatezza con la quale continua ad affermare che non è tenuto a dare nessuna spiegazione su come intende risanare la Fondazione.
Il fatto che riceva cospicui fondi dallo Stato, dalla Regione e non ultimo il Comune di Firenze (circa i due terzi delle entrate) non gli fa balenare neanche per un momento che forse qualche documento dovrebbe consegnarlo ai consiglieri che più volte li hanno chiesti.
È sicuramente un uomo giusto, che non bada ai privilegi di nessun tipo ed infatti mette tendenzialmente sullo stesso piano le richieste dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e dei consiglieri comunali, dimenticando che esiste una Legge sui diritti di accesso agli atti. Un artista nel suo genere: risponde affabilmentedimostrando una disponibilità che difficilmente può sembrare vera.
Rimane il fatto che le sentenze dei giudici hanno finora dato torto alla Fondazione obbligandola al reintegro o al risarcimento pari a 15 mensilità ai lavoratori che hanno fatto causa per irregolarità nelle procedure del loro passaggio ad Ales. Ma niente paura, alla domanda se si potesse ipotizzare un danno erariale nell’ipotesi di un risarcimento, il Sovrintendente – prosegue la consigliera Silvia Noferi – ha risposto che erano già stati accantonati. A nostro avviso questa non è una risposta pertinente, ma non starà a noi stabilirlo.
Accanimento palese invece verso le due lavoratrici che sono state forzatamente messe in pensione grazie alla Legge pre-Fornero senza avere i requisiti pensionistici e per le quali il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione che chiedeva una ripresa delle trattative e una soluzione diversa. Sono “atti spiccioli di gestione” che il Sovrintendente respinge al mittente.
Non sono mancate critiche pesanti alla precedente gestione che fanno credere in un’inversione di tendenza sia nell’archiviazione delle fatture (“trovavamo fatture da tutte le parti”) che nell’adozione di un sistema gestionale informatizzato prima inesistente.
Quello che però rimane è il dubbio sull’efficacia di una gestione esclusivamente manageriale di una Fondazione Lirica che in base all’oggetto sociale dovrebbe perseguire “la diffusione dell’arte musicale e l’educazione musicale della collettività attraverso la diretta gestione del proprio Teatro e l’organizzazione in Italia e all’estero di attività concertistiche, liriche e di balletto” ma preferisce far sloggiare i concerti per accogliere gli eventi commerciali.
Una concezione diversa dell’importanza delle attività culturali – conclude Silvia Noferi del Movimento 5 Stelle – ma difficile da spiegare a chi si stupisce, per esempio, davanti alla botola del palcoscenico considerandolaun geniale, avanguardistico effetto speciale quando, ahimè, era già usata in epoca romana. (s.spa.)