Verdi (Frs): "La Commissione Pace boccia la nostra risoluzione per un contributo effettivo alla soluzione della questione israelo-palestinese"
Questo l'intervento della consigliera del gruppo Firenze riparte a sinistra Donella Verdi
"Il Consiglio Comunale, tra il 2014 e il 2016, ha già approvato tre risoluzioni sulla questione israelo-palestinese: una per il cessate il fuoco e le altre due per il riconoscimento dello Stato Palestinese.
Con la risoluzione, ieri bocciata dalla Commissione Pace, era nostra intenzione far compiere un passo in più in avanti:
- per arginare le emergenze che impediscono al popolo palestinese di avere un proprio territorio;
- per il ripristino dei diritti umani,
- per far tacere la politica delle armi eper riaprire il dialogo, anche attraverso la cessazione dei rapporti economici e tecnici a sostegno del dispositivo militare israeliano
- per sospendere l’accordo europeo-israeliano di associazione per violazione dell’art. 2 sui diritti umani.
Questo a sostegno degli uomini di pace e di diritto di ambo le parti, per scoraggiare la politica espansionistica di occupazione dei territori, anche interrompendo i flussi import-export provenienti dai territori occupati, per riportare il territorio palestinese, almeno, ai confini, già favorevoli allo Stato di Israele, della Risoluzione delle Nazioni Unite n.242, mai rispettata.
Questo per chiedere a Israele il rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali, a partire dalla liberazione dei prigionieri politici, per togliere Gaza dall’isolamento in cui si trova e per sostenere interventi umanitari e sanitari per affrontare le necessità immediate della popolazione isolata della “striscia”.
Purtroppo il popolo palestinese è sotto una perenne occupazione militare e non è possibile ignorare la differenza tra chi occupa e chi è occupato. Come è altrettanto importante sostenere tutti coloro che in Israele, arabi o israeliani, sono per una soluzione non violenta e per il dialogo a oltranza.
Perché la giustizia e la non violenza sono alla base di un mondo senza guerra, finalmente fondato sul rispetto della legalità internazionale e dei diritti umani". (fdr)