Mediazione e formazione: nuova terapia' per soggetti in esecuzione di pena. Progetto interdisciplinare di giustizia alternativa per minori e adulti
Impiegare una metodologia integrata di mediazione, riparazione e formazione di soggetti in esecuzione di pena per aumentare l’efficacia della giustizia alternativa attraverso percorsi riparativi e la responsabilizzazione della persona che potrebbero potare ad una possibile diminuzione della recidiva. Sono gli obiettivi del progetto ‘Mef’, ideato dalle associazioni fiorentine Aleteia e Apab e realizzato col determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che costituisce un modello replicabile a livello nazionale. Solo in Toscana il bacino di utenza interessato si aggira attorno alle 2.000 persone tra adulti e minori in esecuzione pena e in messa alla prova. La presentazione avverrà lunedì alle 14 nella Sala delle feste di Palazzo Bastogi (via Cavour, 18).
Al seminario di studio ‘Mediazione e riparazione. Il sistema Mef’’, organizzato dall’associazione Aleteia e dall’Agenzia Apab con la partecipazione della Camera penale minorile, parteciperanno l’assessore alla sanità e al welfare della Regione Toscana Stefania Saccardi, l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, il vice presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Pierluigi Rossi Ferrini, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria Giuseppe Martone, il direttore dell’Ufficio EPE Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria della Toscana e dell’Umbria Salvatore Nasca, il direttore del Centro giustizia minorile della Toscana e dell’Umbria Giuseppe Centomani, la direttrice dell’Ufficio Servizio sociale Minorenni Anna Amendolea, il giudice presso la seconda sezione penale del Tribunale di Firenze Marco Bouchard, l’avvocato Michele Passione del Foro di Firenze, il presidente dell’associazione Aleteia Simone Stefani e il vice direttore dell’agenzia APAB Gaia Citriniti.
Il Sistema ‘Mef’ intende sperimentare una metodologia integrata di mediazione, attività riparative e formazione rivolta a soggetti, minori o adulti, indagati, imputati o condannati. La proposta prevede la costituzione di un Centro di Orientamento che indirizzi le parti in base alle specifiche esigenze, facilitando l’accesso ai percorsi riparativi e aumentandone l’efficacia, in un'ottica trattamentale di responsabilizzazione e con l’obiettivo di una diminuzione della recidiva.
Lo scopo generale del progetto, spiegano i promotori, è creare un modello sperimentale e integrato di percorsi in sinergia con le istituzioni e gli enti coinvolti, nell’ottica di creare un servizio stabile per la giustizia riparativa. In tal senso questa proposta vuole proporre un modello che faciliti l’accesso ai percorsi riparativi aumentandone reciprocamente l’efficacia.
Per la sua attuazione sono previste sei fasi, tutte praticabili in tempi relativamente brevi.Stipula di un protocollo sugli obiettivi del progetto fra Regione Toscana, Prap Toscana e Umbria, CGM Toscana e Umbria, Comune di Firenze, Uepe Toscana, USSM Toscana e Umbria, Aleteia e Apab; formazione e sensibilizzazione del personale Uepe, Ussm e dell’Ordine degli Avvocati sulle opportunità del sistema ‘Mef’; attivazione di un Centro di Orientamento nel quale svolgere i colloqui di orientamento con i soggetti indagati/imputati per valutare l’ opportunità di un percorso di mediazione e/o riparazione e/o formazione. In questa fase verrà redatto con il soggetto un bilancio delle competenze al fine di individuare il percorso più adatto alle specifiche esigenze trattamentali e sarà proposto, laddove il soggetto risulti idoneo alle specifiche esigenze rilevate, un percorso integrato di mediazione e/o attività riparative e/o di formazione. Seguirà l’eventuale attività di mediazione vittima—reo, in linea con la direttiva 12/29/UE e la possibile attivazione delle attività riparative eventualmente accompagnate da percorsi di formazione. È infine previsto il monitoraggio del percorso individuale e una valutazione della sua efficacia in termini di reinserimento sociale e di diminuzione della recidiva.