Silvia Noferi (M5S): "Note Spese Renzi, sentenza n. 563/2016 Tar Toscana. Chi ha torto paga"

“Vorrei chiarire per tutti in modo trasparente e inequivocabile, come del resto stiamo facendo io e Arianna Xekalos con tutti i giornalisti che ci hanno intervistato, i motivi della nostra soddisfazione nonostante la sentenza dica che il ricorso è improcedibile.
Si, perché è bene spiegare – aggiunge la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – a chi probabilmente ama nascondersi dietro ad un dito o a vedere un orizzonte che non va più avanti del proprio naso, quello che dice il Tribunale Regionale forse più “difficile” d’Italia, quello della Toscana, che riconosce circa un dieci per cento di vittorie ai cittadini che ricorrono contro la Pubblica Amministrazione.
Il Tar Toscana dice nella Sentenza:
1) “L’accesso dei consiglieri comunali è strumento di controllo e verifica del comportamento dell’amministrazione, in funzione di tutela di interessi non individuali, ma generali, e costituisce espressione del principio democratico dell’autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività”.
Questo assunto per quanto possa sembrare scontato non lo è. Non lo èperché oltre l’80% delle nostre richieste di accesso atti non vengono evase nonostante siano di limitato numero di fogli, facendo finta che non sia un reato penale non consegnare i documenti richiesti da un consigliere comunale, sia perché costituisce un precedente che ci permetterà di ricorrere contro il Comune quali Consiglieri portatori di interessi collettivi, cosa che precedenti sentenze di TAR di altre regioni non avevano riconosciuto. È un dato di fatto – prosegue la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – che nell’area metropolitana i problemi non manchino, quindi avremo modo di utilizzare questa sentenza per fini e interessi della collettività che supereranno per importanza anche le note spese del benemerito Sindaco Renzi. Per questo soprattutto esultiamo.
2) “… nella specie le modalità dell’accesso individuate dal Comune resistente a fronte delle istanze in questione appaiono contemperare in modo ragionevole e adeguato l’interesse all’accesso e l’esigenza di non gravare eccessivamente, e in unica soluzione, sull’apparato amministrativo. In forza delle considerazioni esposte, il ricorso va dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse”.
Questo vuol dire che non sono obbligati dal Giudice a darci tutti i documenti richiesti perché sono troppi e graveremmo troppo sul lavoro degli uffici comunali. Si, però nello stesso tempo, questo vuol dire che se ne chiediamo prima un po’ e poi un altro po’, senza gravare sugli uffici, devono darceli. È italiano, non è necessario fare un corso di diritto amministrativo, per quello abbiamo fior fiore di consulenti che ci sostengono.
3) “Le spese di lite seguono la virtuale soccombenza del Comune, che solo in corso di causa ha provveduto a evadere l’istanza di accesso”.
Spieghiamo perché: Il ricorso al TAR lo abbiamo depositato il 19 dicembre 2015, dopo aver chiesto in tutte le salse i documenti (probabilmente pensavano che non avremmo avuto i soldi per poterci permettere il ricorso).Improvvisamente, il 24 dicembre 2015, guarda caso, il Direttore Generale,ci comunica che i documenti erano pronti ma in realtà si trattava sempre delle solite generiche trascrizioni on line visibili a tutti. Il Tribunale ha considerato questa disponibilità tardiva e li ha condannati al pagamento delle spese.
Visto che noi del M5S non usufruiamo di finanziatori segreti o soldi pubblici non dover pagare le spese ci fa piacere. Evidentemente – continua la consigliera Silvia Noferi – non è lo stesso per il Comune di Firenze che è abituato a spendere soldi pubblici anche quando potrebbe evitarlo.
La novella che le spese sono on line forse possono raccontarla a qualche bambino ma ormai anche loro sono abbastanza smaliziati: on line ci sono solo righe di descrizione, generiche, senza data, senza sapere chi le ha fatte, dove e perché.
Se c’è qualcuno che non ha letto bene la sentenza non siamo certo noi, ma tutti i consiglieri PD intervenuti sulla rete civica, tra cui valenti avvocati, compreso il Sindaco, che si accontentano di una frase: “il ricorso va dichiarato improcedibile” per esultare, offendere e prendere in giro le consigliere del M5S.
Forse un po’ più di sangue freddo e riflessione da parte di tutto l’establishment prima di prendere la penna in mano ed esporsi al pubblico ludibrio o al rischio di querele, sarebbe stato auspicabile.
Quindi – conclude la consigliera Silvia Noferi – le note spese e le fatture devono cacciarle fuori anche se non tutte insieme, devono pure pagare le spese, noi rappresentiamo gli interessi della collettività e possiamo fare tutti i ricorsi al TAR che vogliamo. Vedremo di chi sarà “la vittoria di Pirro “da qui a qualche mese”. (s.spa.)