Trombi (Firenze Riparte a Sinistra) "5 milioni di euro per 200 telecamere di videosorveglianza: ma come siamo messi con la privacy e il canone?"
Queste le dichiarazioni del consigliere del gruppo Firenze riparte a sinistra Giacomo Trombi
"Abbiamo appreso dalla stampa che ci si accinge ad installare in città altre 200 telecamere di videosorveglianza per una cifra complessiva di 5 milioni di euro.
Ci siamo già espressi più volte contro questa scelta, che riteniamo un inutile inseguimento delle destre sul terreno securitario, ma in questo caso abbiamo ulteriori due grossi timori che speriamo vengano chiariti nel consiglio comunale di lunedì prossimo durante la discussione del question time che abbiamo presentato oggi.
Anzitutto vorremmo capire se, a seguito della nota del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) datata 16 febbraio 2017, che ha chiarito che la disciplina dei sistemi di videosorveglianza è disciplinata dal decreto legislativo n. 259 del 1° agosto 2003 (Codice delle Comunicazioni Elettroniche), i dispositivi di videosorveglianza del sistema messo in piedi dal Comune di Firenze siano soggetti al pagamento del canone al MISE o meno, e nel caso lo siano, quanto ci costa annualmente l’intero sistema.
Inoltre, vorremmo capire se il sistema risponde a quanto previsto dal garante per la privacy in materia di videosorveglianza, ed in particolare nel rispetto dei principi, enunciati dal garante medesimo, di liceità, necessità, proporzionalità e finalità.
I sistemi di videosorveglianza esercitano infatti un’attività particolarmente invasiva, e il loro uso deve essere giustificato e motivato, per non esporre la nostra cittadinanza ad inutili intrusioni nella privacy, nonché a possibili fughe di dati che ormai non appartengono più alla sola fantascienza.
Speriamo che nel prossimo consiglio l’amministrazione comunale ci rassicurerà in questo senso, dimostrando che il sistema non costa ai fiorentini ancor più delle cifre esorbitanti che abbiamo ahinoi già speso, e soprattutto che la privacy dei nostri concittadini non è in alcun modo a rischio". (fdr)