Sabato si è svolta la dimostrazione dell'app "Kimap"
Si chiama Kimap, la app che indica ai disabili i percorsi da seguire nel centro storico per superare le barriere architettoniche. Lo strumento, sviluppato dalla start-up fiorentina Kinoa, è stato al centro dell’evento di mappatura degli ‘ostacoli’ per le strade della città sabato scorso, 28 ottobre, con partenza da Santa Maria Novella. Obiettivo del progetto è quello di offrire all’utente le informazioni necessarie per spostarsi autonomamente, da solo o accompagnato, consentendogli di sfruttare le potenzialità delle tecnologie.
All'iniziativa hanno partecipato da tutta la Toscana, presente tra le altre l'associazione "Lucca senza barriere" onlus.
"Partendo da Santa Maria Novella, sabato, oltre 30 persone disabili con carrozzina o "triride" hanno mappato 62 chilometri di strade in centro storico, segnalando ostacoli di ogni tipo: biciclette, macchine parcheggiate in divieto, marciapiedi inaccessibili per l'assenza di scivolo, buche e persino un chiosco" ha commentato il consigliere PD e presidente della commissione urbanistica Leonardo Bieber.
"Le nuove tecnologie possono avere una grande importanza nell'abbattimento delle barriere architettoniche, anche nella nostra città. Grazie a questa app, infatti, i dati caricati on line dagli utenti, una volta acquisiti dall'amministrazione, potranno essere esaminati per elaborare una mappatura completa dei percorsi 'a prova di disabilità' – ha aggiunto Bieber –. Non solo: ancora più interessanti sono le possibili integrazioni con la progettazione urbanistica del Comune. Una volta divenuti ufficiali, i dati potrebbero essere integrati in fase di progettazione, in modo che quando si va a realizzare un intervento esista già uno studio preventivo per l'abbattimento delle barriere".
"I numeri della disabilità sono molto più ampi di quanto pensiamo. Il 15% della popolazione mondiale è portatore di disabilità. In italia, i disabili sono il 5,4% (3,3 milioni di persone). È un dovere morale della politica intervenire in modo massiccio per eliminare le barriere architettoniche, che si palesano solo quando ci si trovi nelle condizioni di doverle sperimentare; un anziano parente in carrozzina o anche un bimbo su un passeggino ci fanno capire quante e quali siano le tante barriere presenti non solo nelle strade, ma nei locali pubblici, nei musei o negli uffici" ha sottolineato l'esponente dem.
"Serve una rivoluzione culturale ed educativa che permetta di affrontare e risolvere questo problema. A Firenze abbiamo oggi una grande opportunità: gli interventi previsti nei prossimi mesi e nei prossimi anni, grazie agli oneri di urbanizzazione, ci permetteranno di poter lavorare per migliorare l'accessibilità delle nostre strade, e sarebbe importante utilizzare anche tecnologie come questa app per fare uno studio preventivo delle barriere, così da poterle rimuovere direttamente quando si va a fare l'intervento. Firenze città turistica e smart deve diventarlo per tutti, anche per i disabili" ha concluso Bieber. (fdr)