Riorganizzazione macchina comunale, Grassi: "Un'operazione pasticciata e senza una logica ben definita"

"Questa è un'amministrazione che brancola nel buio e si chiude a fortino"

“Incapacità e mancanza di conoscenza della macchina comunale. Ecco come definisco questa riorganizzazione della struttura. Modifiche e accorpamenti incomprensibili, senza nessun filo logico. Non è questa la soluzione per essere più efficienti per la cittadinanza”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, attacca. E spiega: “Collocare la statistica sotto le risorse finanziarie è contro le disposizioni di legge, ed invece posizionare l'ufficio assicurazioni sotto la direzione del patrimonio o le partecipate sotto la direzione affari generali non ha alcun senso”
“Per non parlare del modo in cui ci è stata presentata la delibera. In fretta e furia – sottolinea Grassi - avvisando solo pochi minuti prima assessori, dirigenti e direttori. Ma dove sta la serietà e la professionalità? E il rispetto per i dipendenti? Basti pensare che dall'organigramma sono sparite le figure che erano state chiamate espressamente per le strutture strategiche. Significa che ne potevamo fare a meno prima o che il fallimento del progetto iniziale è conclamato”.
Il capogruppo dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio spiega: “Alcune indiscrezioni attribuivano la panacea di tutti i mali all'ufficio appalti. Anche in questo caso si sbaglia, perché invece che attribuire le difficoltà al codice degli appalti, si preferisce smembrare un ufficio con grandi capacità, gettando nel panico un intero Comune che non sa più, da un giorno all'altro, come agire. Sono già saltate alcune gare perché non si sapeva più di chi fosse la responsabilità nella procedura”.
“Come se non bastasse – continua Grassi – si è concentrata la parte decisionale nelle mani di tre persone. Questa riorganizzazione serve per nascondere le difficoltà di un'amministrazione che brancola nel buio e non sa come fare ad arrivare a fine mandato, se non chiudendosi a fortino. Una inadeguatezza politica e amministrativa, che si evidenzia anche quando il direttore generale doveva adeguare alla nuova macrostruttura le sottostrutture, e fa un pasticcio che se non ci fossero di mezzo gare e servizi alla cittadinanza sarebbe una comica”.
“L'unica cosa che salvo – conclude il capogruppo - è lo spostamento della protezione civile, finalmente, sotto il sindaco. Ma va ricordato che lo avevamo proposto noi con una mozione, prontamente respinta dal Pd tempo fa. Si vede che nel frattempo hanno cambiato idea”. (fdr)