Ordinanza su prostituzione a Calenzano, Verdi e Grassi : "Il nostro giudizio non cambia: si tratta di un provvedimento che non colpirà lo sfruttamento della prostituzione e della tratta"

"Il fenomeno si sposterà da un'altra parte, come è accaduto con l'ordinanza di Nardella"

Queste le dichiarazioni della consigliera del gruppo Firenze riparte a sinistra Donella Verdi insieme al capogruppo Tommaso Grassi

 

"Ebbene, anche il Sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli, si allinea a Nardella con l'introduzione delle multe antiprostituzione secondo le disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città.
Anzi, il Sindaco di Calenzano non punta a colpire solo i clienti per abbattere la domanda, ma emette un'ordinanza che vieta sia di chiedere che accettare prestazioni sessuali a pagamento, fino all'adozione del Daspo urbano. Certo Nardella aveva agito senza coordinarsi con gli altri sindaci e spingendo la prostituzione nei comuni vicini."

"Il nostro giudizio non cambia: si tratta di un provvedimento che, unica cosa su cui diamo ragione al Sindaco Biagioli, non può basarsi su una normativa nazionale in materia che non esiste, anche questa ordinanza non colpirà lo sfruttamento della prostituzione e della tratta, semmai contribuirà a spostarlo da un'altra parte, costringendo le prostitute a nascondersi con sconosciuti, in luoghi sconosciuti."

"Quello di Firenze e quello di Calenzano sono provvedimenti effimeri: chi pratica lo sfruttamento e la tratta della prostituzione si sta organizzando già con altre forme in luoghi chiusi. Tutt'al più questi provvedimenti serviranno a dare una ripulita alla facciata delle città ma non scalfiranno né la tratta, né lo sfruttamento. In nessuno dei due provvedimenti si propongono soluzioni per chi è vittima della prostituzione. Né percorsi di protezione a sostegno per coloro che sceglieranno di uscire dalla prostituzione. Nessun cenno a maggiori risorse per le associazioni che operano in strada; nella sostanza un provvedimento che come altri parla alla pancia e non alla testa delle persone, forse in vista delle prossime elezioni". (fdr)