Mostre a Firenze, Grassi: "L'arte non si discute ma ci vuole trasparenza"

"Un plauso a Palazzo Strozzi per l'allestimento di "Il Cinquecento a Firenze"

“Possono piacere o no, ma sono tre opere d'arte sulle quali le istituzioni devono essere neutre, e non condizionare la carriera di artisti, galleristi e curatori”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, interviene sull'argomento in Consiglio comunale. E spiega: “Un'opera messa in Palazzo Vecchio o in piazza Signoria diventa oro. Una mostra può fare la fortuna di qualcuno. Non contesto le opere né gli artisti, ma vedere girare soldi, aumentare le quotazioni e il Comune che deve pagare, senza incassare, mi fa imbestialire”.
“Dovete sapere che le mostre all'aperto non costano nulla al Comune – continua Grassi - salvo 4500 euro al mese per l'incarico di procacciatore di mostre e le spese di gestione dell'associazione Mus.e. che organizza la mostra in piazza; pagano tutto gli sponsor spesso gallerie o società del settore arte o soggetti pubblici. Ma spesso le cose gratuite non sono altro che il rovescio della medaglia dei favori fatti: qualcuno ne avrà un guadagno.
E vorrei fare i miei complimenti per la bellissima mostra “Il Cinquecento a Firenze” di Palazzo Strozzi – conclude Grassi – dove la visita vale il prezzo del biglietto. Un esempio di magnificenza. Questa è la cultura che ci piace”.(fdr)