Inchiesta ruota panoramica. Donella Verdi (Frs-SI): "L'Amministrazione, tanto attiva e solerte nel mantenere la legalità contro l'abusivismo, diventa poi sorprendentemente morbida e benevolente quando a non rispettare le regole è il partito di maggioranza"

“In risposta ad un mio Question Time sull’inchiesta aperta dalla Procura, su segnalazione del Soprintendente e di alcuni comitati di cittadini, in merito alla ruota panoramica e agli allestimenti nel rispetto del patrimonio arboreo del parco, oltre a non dire se il Comune intende agire contro i soggetti che non hanno rispettato le regole, l’assessora – spiega la consigliera di Firenze riparte a Sinistra-Sinistra Italiana Donella Verdi – ha risposto che sono stati fatti incontri a livello di Comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica, e a livello di Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, organi differenti che poco hanno a che vedere con le autorizzazioni di occupazione del suolo pubblico in questione.
Ma le procedure erano chiare: la comunicazione doveva arrivare alla Sovrintendenza 90 giorni prima, mentre le richieste degli organizzatori sono arrivate i primi di agosto (l’ultima il giorno 8), e già l’11 agosto sono iniziati gli allestimenti, senza aspettare, come previsto nell’autorizzazione comunale, il nulla osta della Soprintendenza. Non è colpa degli uffici comunali, che hanno subordinato il permesso comunale al nulla osta del Soprintendente, e poco importa se lo scorso anno era arrivato il via libera: perché per un evento non solo politico ma anche commerciale si è proceduto a montare strutture che dovevano aspettare l'ok della Sovrintendenza?
Quello delle Cascine è un Parco monumentale tutelato ed è già in dubbio che manifestazioni di questa portata e durata vi si possano tenere, tanto meno senza avere tutte le autorizzazioni previste.
L’Amministrazione, tanto attiva e solerte nel mantenere la legalità contro l’abusivismo, con le merci contraffatte esposte in bella mostra in Piazza della Signoria, diventa poi sorprendentemente morbida e benevolente quando a non rispettare le regole è il partito di maggioranza di Palazzo Vecchio. Quello che non è accettabile è che si usino misure diverse perché alle Cascine c’era il PD, e allora diventa lecito anche derogare alle regole.
La legalità – conclude Donella Verdi – non può valere solo quando fa comodo per corroborare la propria immagine di efficienza: non è giusto chiudere un occhio perché è il partito di maggioranza a non rispettare le regole”. (s.spa.)