Lotta allo sfruttamento sessuale dei minori, il Comune in campo con ‘Minor Net': attivo in città un appartamento protetto per under 18 straniere sole

L'assessore Funaro: "Progetto innovativo per contrastare le nuove forme di schiavitù"

Il Comune di Firenze è impegnato in prima linea contro la tratta e lo sfruttamento sessuale dei minori attraverso il progetto ‘Minor Net - Reti di sostegno ai minori stranieri non accompagnati portatori di fragilità’, che prevede la presenza in città di un appartamento protetto dove le minorenni straniere sole che arrivano nel nostro Paese e che subiscono violenza possono risiedere in sicurezza e sotto lo sguardo attento di operatori specializzati che sono al loro fianco 24 ore su 24.
L’appartamento protetto, a indirizzo segreto per motivi di sicurezza, è gestito dalla Diaconia valdese in collaborazione con la cooperativa sociale Cat.
“La tratta e lo sfruttamento sessuale dei minori è forse uno dei reati più odiosi del panorama criminale moderno - ha detto l’assessore al Welfare Sara Funaro -. I minori stranieri non accompagnati, in particolare di sesso femminile, sono particolarmente esposti a tale tipo di reato. La cura e la tutela delle vittime dei reati di tratta rappresenta forse uno degli strumenti più efficaci di contrasto alla criminalità organizzata specializzata nella gestione dei traffici delle vittime di tratta, perché favorisce la rottura del cordone ombelicale che lega lo sfruttato al proprio sfruttatore. Il progetto ‘Minor Net’ è un progetto innovativo che ha avuto l’ok dal Ministero dell’Interno e va proprio nella direzione di contrastare le nuove forme di schiavitù di cui sono vittime i minori e tutelarli”.

Il Comune di Firenze ha partecipato con il progetto ‘Minor Net - Reti di sostegno ai minori stranieri non accompagnati portatori di fragilità’ al bando emanato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione dell’agosto 2016 finanziato dall’Unione Europea sul Fondo Asilo Migrazione e Integrazione per un importo di oltre 270mila euro.
“Con questo progetto vogliamo organizzare e gestire, in modo innovativo e sperimentale, una struttura deputata all’accoglienza di sei minori straniere non accompagnate- ha spiegato l’assessore Funaro - provenienti da sbarco o rinvenute sul territorio comunale vittime di abusi sessuali, tratta, sfruttamento sessuale o prostituzione. Grazie a questo progetto sarà possibile realizzare un percorso finalizzato alla presa in carico, all’accoglienza e all’inclusione sociale dei minori vittime di tratta e al contempo, favorire la denuncia delle organizzazioni criminali coinvolte nello sfruttamento sessuale e nella tratta dei minori e far emergere tutti gli elementi che possano agevolare l’individuazione di eventuali vissuti di tratta e/o sfruttamento e/o prostituzione coatta o timori di persecuzione nel paese di origine”.
Il progetto si fonda su una base sociale molto ampia costituita da istituzioni pubbliche e del privato sociale, aziende e cittadini. Tale rete è in grado di gestire problematiche di salute mentale e di vulnerabilità attraverso la definizione di percorsi riabilitativi e di cura personalizzati, un sistema di gestione dei casi integrato, la presa in carico, il monitoraggio e la quantificazione del disagio psico-sanitario e mentale.
Attraverso ‘Minor Net’, infatti, sei minori vittime di tratta e sfruttamento sessuale potranno usufruiredi un servizio individualizzato per l’inclusione sociale e la formazione professionale comprendente: tutoraggio; educazione scolastica; regolarizzazione del loro status giuridico; formazione linguistica, professionale e di educazione alla cittadinanza; acquisizione di regole e stili di vita che li rendano in grado di affrontare le tappe successive della loro crescita garantendo, anche, un servizio di tutela legale.
Durante tutta la durata del progetto, pari a 22 mesi, i minori saranno seguiti da operatori specializzati, etnopsicologi, psichiatri, operatori legali, tutor, esperti della formazione, della socializzazione e dell’inclusione sulla base di progetti personalizzati e adeguati per ciascun singolo caso di assistenza.
Con questo progetto il Comune vuole dare risposte differenziate alle minori in considerazione dei diversi bisogni, alle condizioni psico-fisiche, all’età, alla situazione personale, all’eventuale stato di vittima di tratta o di prostituzione coatta. La minore è inserita in un ambiente con un clima familiare, accogliente e rispettoso della sua individualità e della sua cultura, anche al fine di incidere positivamente sulle sue motivazioni ad aderire al progetto proposto, facendogli percepire l’utile finalità delle attività svolte. L’individuazione del percorso avviene attraverso il coinvolgimento diretto della minore fin dal primo momento di incontro e lo stesso sarà gestito con un approccio partecipativo e di ascolto attivo.
L’obiettivo è la tutela della minore attraverso la definizione di un progetto socio-educativo individualizzato e condiviso con particolare attenzione sulla mediazione etno-clinica e linguistico-culturale affrontando le notevoli problematicità di salute mentale e vulnerabilità di cui queste ragazze, a causa del loro vissuto e delle gravi violenze subite, soffrono. Questo allo scopo di assicurare un percorso graduale alla vita autonoma, agli impegni lavorativi, alla gestione della casa, alle relazioni con le istituzioni e i servizi mediante l’individuazione/progettazione di percorsi formativi basati sulle attitudini e gli interessi della minore e con il coinvolgimento diretto della minore stesso. (fp)