Riapertura della Libreria Seeber, la soddisfazione del sindaco Domenici

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"La riapertura della libreria Seeber è un evento importante per la nostra città, che come sindaco e come fiorentino saluto con grande soddisfazione. Anche perché, come credo sia noto a tutti coloro che in questi anni hanno seguito la vicenda, è anche grazie all'impegno dell'amministrazione comunale che si è potuti arrivare a questo risultato: noi non ci siamo mai voluti arrendere alla perdita delle Seeber ed abbiamo lavorato con caparbietà per trovare una soluzione". Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici in occasione dell'inaugurazione della storica libreria fiorentina, che da ieri ha riaperto il battenti nella nuova sede di via Cerretani."Nel 2001, alla notizia della chiusura dello storico negozio di via Tornabuoni - sottolinea il sindaco - fu unanime la preoccupazione per il rischio che si potesse disperdere la grande tradizione rappresentata dalla libreria, e per il pericolo di impoverimento culturale e di identità che la città avrebbe potuto subire con la perdita di un punto di riferimento attivo da quasi 150 anni nel cuore del suo centro storico. Nessuno allora potè impedire il compiersi di una legittima trattativa fra soggetti privati, secondo le norme che oggi governano la materia del commercio e sulle quali l'amministrazione comunale non aveva e non ha alcun potere. Ma quello che stava succedendo non poteva non coinvolgerci e lo abbiamo affrontato con determinazione. Abbiamo aperto un confronto con le Messaggerie, abbiamo promosso una iniziativa per tutelare il patrimonio della libreria, il suo marchio e i suoi lavoratori ed abbiamo approvato la variante urbanistica necessaria perché gli spazi dell'ex cinema Excelsior potessero accogliere la nuova Seeber, nel segno della continuità. Così è stato"."Ma non è tutto. Perché il caso della Seeber, come altri accaduti negli ultimi anni, ha ribadito la necessità di trovare nuovi strumenti per la salvaguardia dei negozi e delle attività storiche, che caratterizzano e segnano nel tempo la storia e il patrimonio di una città. Nei limiti di ciò che oggi la legge consente alle amministrazioni comunali, da un lato abbiamo varato una variante al piano regolatore per la tutela dei teatri, dei cinema e delle librerie, vincolando gli immobili che li ospitano a specifiche e definite attività; dall'altro lato, abbiamo adottato l'Elenco dei negozi di interesse storico, artistico e documentario, che in caso di destinazione d'uso delle attività obbliga a mantenere intatti gli arredi interni, le insegne e le vetrine.Purtroppo non si tratta di misure in grado di risolvere del tutto il problema, che è comune ai centri storici di moltissime città italiane: per questo sarebbero necessari provvedimenti ad hoc da parte di Governo e Regione, che io auspico fortemente. Ma sono comunque provvedimenti importanti che hanno indicato una strada da percorrere, perché una ricchezza come è stata e continuerà ad essere la libreria Seeber possa continuare a far parte e accrescere il patrimonio della nostra città". (ag)