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"Qui a Novoli abbiamo realizzato qualcosa di bello e importante. Ed è giusto che la città ne sia consapevole. Non posso che condividere questa iniziativa del rettore Marinelli: perché la tradizione di sobrietà critica di Firenze, non può e non deve diventare incapacità di apprezzare la realtà delle cose". Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici, intervenuto stamani all'iniziativa "Porte aperte al Polo delle scienze sociali" organizzata all'Università di Firenze per presentare le nuove sedi di Economia, Giurisprudenza e Scienze sociali nell'ex area Fiat di Novoli. Un insediamento all'avanguardia di cui il rettore nel suo intervento aveva sottolineato il valore e le punte di eccellenza, come la nuova biblioteca che non ha eguali in Europa."Prima dell'apertura delle facoltà il dibattito pubblico parlava solo del presunto caos che ci aspettava. La realtà oggi è ben diversa. Certo, i problemi ci sono ed è giusto affrontarli: ma se non si riesce ad apprezzare la sostanza dei valori in atto, poi si discute su basi sbagliate" ha sottolineato Domenici, che davanti alla platea di docenti universitari dell'Auditorium ha ricordato i suoi studi di filosofia morale ed ha fatto riferimento alle teorie del filosofo e fisico Werner Heisenberg, secondo cui "le condizioni in cui si attua un'osservazione modificano l'osservato": in questo caso, se l'osservazione della realtà e la lettura pubblica che se ne offre sono parziali e incomplete, finiscono per alterare la realtà stessa, in negativo."Sappiamo bene che ogni processo di trasformazione presuppone reazioni e resistenze, da ogni parte ha proseguito il sindaco Ma ciò che abbiano avviato qui a Novoli, con il più grande processo di ricollocazione funzionale in città dall'Ottocento a oggi, che comprende anche la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia, ci porta ad affrontare un dibattito vero non solo per capire che fine faranno gli immobili che resteranno vuoti per il trasferimento delle funzioni, ma anche per risolvere il problema del rapporto fra la città storica e la città moderna, in un'ottica metropolitana". "Ed in questo grande processo di ricollocazione e ridisegno ha poi ribadito Domenici voglio sottolineare che il pubblico ha un ruolo fondamentale. Anche questa esperienza di Novoli lo dimostra: perché se non c'è la funzione e l'investimento del settore pubblico, difficilmente i processi di innovazione vanno avanti. Anche per questo ritengo scellerato il tetto sulle spese per gli investimenti dei Comuni previsto dalla prossima legge finanziaria. Il realtà, il vero problema è che si va verso un deterioramento di tutto ciò che è pubblico (anche in campo formativo e della ricerca); ed è invece importante proporre un modello in cui è il pubblico a indicare la strada, per aprirsi poi a forme di concertazione. Come è ad esempio il Piano Strategico, che il rettore Marinelli ha subito compreso, al contrario di altri. Perché oggi è importante trovare strumenti nuovi per affrontare lo sviluppo locale, per coniugare innovazione, sviluppo e coesione sociale". "Quanto si è fatto a Novoli è importante ha concluso il sindaco e continueremo a lavorare e ad affrontare i problemi sulla base di quel modello di collaborazione interistituzionale che ha contraddistinto il rapporto fra Comune e Università". (ag)