Protocollo per SantOrsola/2, il sindaco Domenici e lassessore Biagi: Un passo fondamentale per la riqualificazione

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"Questa operazione, insieme a quella che ha recentemente dato il via al recupero dell'ex cinema Apollo, cancellerà due storici ‘buchi neri' nel cuore della città, dimostrando la capacità di iniziativa di questa Amministrazione. Sarà valorizzata e riqualificata, soprattutto pensando alla residenza e alla qualità della vita, una parte significativa del centro storico. L'intesa che firmiamo oggi con il ministero dimostra anche che, lavorando con un leale spirito di collaborazione interistituzionale, si possono raggiungere obiettivi concreti nell'interesse comune". E' quanto dichiara il sindaco Leonardo Domenici in occasione della firma del protocollo d'intesa che prevede il passaggio di proprietà di Sant'Orsola e degli immobili di via Valfonda al Comune e la localizzazione della nuova sede del comando regionale della Guardia di Finanza alle Cascine, nel complesso oggi occupato dalla Facoltà di Agraria."Con questa firma si avvia a conclusione una vicenda ventennale, riqualificando un complesso come quello dell'ex convento di Sant'Orsola diventato simbolo di degrado urbano – ribadisce l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi –. Oggi abbiamo avviato un percorso che ci consentirà di recuperare ad uso urbano l'ex convento e il complesso di via Valfonda individuando localizzazioni più idonee ad istituzioni importanti come il comando della Guardia di Finanza e la Facoltà".L'assessore Biagi si sofferma poi sulla questione dell'ex convento. "Il cantiere abbandonato di Sant'Orsola era diventato ormai una ferita nel cuore del centro storico". L'assessore Biagi coglie l'occasione per ricostruire l'annosa vicenda di questo "buco nero". Risale infatti alla metà degli anni '80 la decisione da parte del ministero dei lavori pubblici di predisporre una serie di interventi per soddisfare le esigenze logistiche-operative delle Fiamme Gialle, scegliendo di ristrutturare il complesso di Sant'Orsola, di proprietà statale. "Una decisione – racconta l'assessore Biagi – che vide la netta contrarietà della città e delle istituzioni cittadine. Non sembrava la sede adatta per una caserma.". I lavori per la realizzazione della nuova sede della Guardia di finanza nell'ex convento furono affidati dallo Stato (per mezzo del provveditorato alle opere pubbliche) al gruppo Pontello. Ma nel corso degli anni i costi lievitarono e alla fine i vertici della Guardia di Finanza decisero che Sant'Orsola non era più una localizzazione adeguata alle esigenze. Nel 2000 fa infatti fu deciso di trovare una nuova collocazione per la caserma. Il Comune di Firenze dette la sua disponibilità all'Agenzia del Demanio per individuare le destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche e la localizzazione del complesso. "Il protocollo siglato oggi è la conclusione di questo percorso – aggiunge l'assessore Biagi – che ha visto la collaborazione tra il Comune, l'Agenzia del Demanio, la Guardia di Finanza e l'Università di Firenze". Per quanto riguarda appunto l'utilizzo dell'immobile di Sant'Orsola (circa 11mila metri quadrati con un parcheggio interrato di un'ottantina di posti auto), le previsioni dell'Amministrazione comunale sono note e già previste nel Piano Strutturale. Ovvero attività commerciali e artigianali al piano terra, "in modo da creare un continuum con il sistema economico del Mercato di San Lorenzo – spiega l'assessore Biagi –. In questo modo sarebbe garantita una permeabilità dell'area e migliorerebbe anche la funzionalità del sistema del mercato e dell'isolato. Gli altri due piani invece saranno destinati a residenze. Oltre al recupero dell'ex convento l'operazione consente al Comune di diventare proprietario dei locali dell'ex Dogana e della sede della Guardia di Finanzia di via Valfonda, locali che potranno essere utilizzati per il polo congressuale ed espositivo".L'assessore Biagi replica poi alle dichiarazioni di Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione comunista. "Non si tratta di un è fulmine a ciel sereno. Se ne parla da almeno otto mesi. Ci sono decisioni di giunta a questo proposito, decisioni che hanno dato il via a una procedura che si concretizza con il protocollo d'intesa firmato oggi. Si tratta di un'operazione vantaggiosa per la città perché risolve una serie di problemi aperti. Oltre al recupero di Sant'Orsola, viene trovata la sede per importanti funzioni adesso dislocate in varie zone della città. Nella valutazione complessiva dell'operazione si deve considerare l'interesse generale della città che non è legato soltanto al valore economico di questo o quell'immobile. Ovviamente, nessuno regala niente ma non possiamo decidere la bontà di un'operazione complessa come questa tenendo conto soltanto di quanto entra o esce dalle casse del Comune. Comunque – precisa l'assessore Biagi – l'Amministrazione avrà un vantaggio anche economico dall'operazione". E la valutazione complessiva diventa ancora più importante quando si considera la questione delle Cascine. "Il progetto di utilizzare il complesso che attualmente ospita la sede della Facoltà di Agraria quale sede del comando regionale della Guardia di Finanza non compromette la vocazione pubblica del parco, tutt'altro. Da sempre – aggiunge l'assessore Biagi – sono convinto che il patrimonio pubblico del parco delle Cascine debba essere tutelato e per questo sono sempre stato contrario a ipotesi di vendita delle proprietà comunali come per esempio le discoteche o il circolo del tennis. Ma il caso della Guardia di Finanza è totalmente diverso. Con il trasferimento del comando regionale delle Fiamme Gialle alle Cascine, infatti, nel parco si verrà a insediare una funzione importante per la città: si tratta di un elemento di prestigio per Firenze, un elemento di garanzia per l'utilizzo pubblico del parco da parte dei cittadini e non pregiudica in nessun modo la costituzione della futura azienda per le Cascine".Per quanto riguarda poi il presunto danno derivante al Comune dalla permuta degli immobili, l'assessore Biagi tiene a fare alcune precisazioni: "Il complesso delle Cascine è di proprietà del Comune, ma si tratta di una nuda proprietà con un vincolo perpetuo di uso da parte dell'Università. Questo vuol dire che in concreto il Comune non potrebbe mai avere la disponibilità degli immobili né potrebbe venderli sul mercato. Con il sistema delle permute, invece, l'Amministrazione potrà avere a disposizione due complessi importanti come quello di Sant'Orsola e di via Valfonda raggiungendo un doppio obiettivo: da un lato rispondere a una serie di esigenze fortemente sentite in città, dall'altro contribuire alla riqualificazione di una parte importante del centro storico". (mf)