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"Il dibattito politico che si è aperto dopo la strage di Beslan e il rapimento delle nostre connazionali impegnate come volontarie di pace in Iraq, è importante. E mi fa piacere notare che oggi in pochi si stupiscono e polemizzano, se vengono promosse iniziative aperte alla partecipazione di tutti contro il terrorismo. Evidentemente ad anticipare i tempi non sempre si è capiti". Sono le parole del sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, ricordando le polemiche che accompagnarono la proposta di una iniziativa unitaria, promossa dai Comuni italiani, di solidarietà al popolo spagnolo all'indomani delle stragi che insanguinarono Madrid lo scorso 11 marzo. "Tenemmo quella manifestazione per dire no al terrorismo e alla violenza il 18 marzo in Campidoglio ricorda Domenici - con la partecipazione dei presidenti di Senato e Camera, di esponenti politici, amministratori locali, l'ambasciatore spagnolo e un'assessore del Comune di Madrid, davanti ai gonfaloni di centinaia di Comuni. E questo aldilà delle opinioni, anche molto diverse, che c'erano fra noi sulla guerra in Iraq: chi riteneva che fosse un intervento giustificato e chi, come me, ha sempre pensato che la guerra fosse un errore, che non avrebbe sconfitto il terrorismo e anzi rischiava di provocare un effetto contrario. Ma l'iniziativa fu accompagnata e condizionata da una forte polemica. Oggi evidentemente il clima è cambiato: esponenti di maggioranza e opposizione partecipano insieme a cortei e fiaccolate e questa è una novità importante. Può darsi che, negli ultimi tragici avvenimenti in Iraq e in Ossezia, si sia colto un salto di qualità. Ma bisogna anche dire che l'essenza inaccettabile e disumana del terrorismo era già ben presente anche negli attentati del marzo scorso. Speriamo che questo cambiamento di clima possa dare una spinta positiva a tutte le azioni utili per ottenere la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta, alle quali va il pensiero affettuoso di tutti noi". (ag)