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Una disposizione immediata per sospendere alcune tipologie di spesa e il blocco dei contributi finanziari di competenza del Comune per il funzionamento degli uffici giudiziari. Sono queste le prime misure predisposte dell'Amministrazione comunale per rispettare il decreto del governo (il 168 dell'12 luglio) che impone un taglio del 10% sulla spesa per beni e servizi dei Comuni per il 2004, comunicate stamani dal sindaco Leonardo Domenici e dall'assessore al bilancio Tea Albini, che hanno anche annunciato forme di mobilitazione attraverso una campagna autofinanziata da tutti i componenti della giunta, per informare i cittadini sulla situazione che si verrebbe a creare col taglio previsto dal decreto."In queste ore, prima dell'approvazione definitiva del decreto ha detto il sindaco Domenici è necessario mobilitarsi per cercare di ottenere un risultato che renda le misure del governo meno inaccettabili e chiediamo l'interpretazione autentica degli emendamenti. Come Comune dobbiamo predisporre un quadro di riduzione delle spese che vanno da quelle minimali fino a quelle che ci costringerebbero, se il decreto venisse confermato, a chiudere dei servizi essenziali per minori, anziani, portatori di handicap. In particolare mense, trasporti, manutenzioni". Non poter pagare i bolli auto, ha spiegano il sindaco, significa ad esempio costringere a non utilizzare più i mezzi per il trasporto dei bambini, degli anziani, dei disabili. Non poter più comprare carburante rischia di bloccare i mezzi comunali, compresi quelli della polizia municipale. Non poter fare manutenzione ad hardware e software rischia di bloccare tutto il sistema informatizzato del Comune, compresi i servizi anagrafici. Non poter rinnovare i contratti per la pulizia dei locali avrà conseguenze evidenti per tutti gli edifici pubblici.Per quanto riguarda la lettera "bloccaspese" firmata dall'assessore Albini, i destinatari sono gli assessori e tutte le direzioni del Comune di Firenze, riguardo a spese relative a pubblicità, convegni, pubblicazioni, spese di rappresentanza, missioni all'estero, carta, cancelleria, buoni pasto, noleggi, pulizie, vestiario, oltre che manutenzione e materiale di consumo. Inoltre si invita a non effettuare spese per l'attivazione di nuove utenze. "Inoltre ha aggiunto l'assessore da subito blocchiamo le spese sostenute dal Comune per il funzionamento degli uffici giudiziari, per la parte di spesa non ancora impegnata, che ammonta a circa 500mila euro. Questo significa in concreto che non saranno più garantite utenze elettriche, telefoniche, vigilanza, pulizia, manutenzione, spese condominiali"."Nel bilancio del Comune di Firenze ha sottolineato ancora l'assessore Albini la previsione di spesa per il 2004 per beni e servizi è di circa 86 milioni di euro. Abbiamo già impegnato 68 milioni di euro. La media dei tre anni precedenti indicata dal decreto come parametro di riferimento per il taglio da operare è di circa 74 milioni di euro. A questo dobbiamo applicare il 10% di taglio, che porta il limite di spesa per il 2004, sempre per beni e servizi, a 66 milioni e 412mila euro. Il nostro taglio, a seconda delle interpretazioni, va da un minimo di 7 milioni e mezzo di euro a un massimo di 20 milioni di euro circa, che è la differenza tra il parametro limite e quanto già previsto complessivamente per il 2004. Siamo in attesa degli eventuali emendamenti e della loro interpretazione, per capire se saranno accolte almeno in parte le richieste avanzate dall'Anci, per cercare di ridurre l'impatto sui bilanci comunali, valorizzando magari quei Comuni che sono riusciti a rispettare il patto di stabilità"."Sono tagli inaccettabili, iniqui e sui quali c'è ancora non sufficiente consapevolezza da parte dei cittadini ha concluso il sindaco . Per questo abbiamo deciso di promuovere una serie di iniziative di sensibilizzazione e informazione autofinanziate, a partire dai prossimi giorni". La giunta sta predisponendo un manifesto che sarà affisso negli spazi pubblici, organizzerà presidi con distribuzione di materiale davanti a luoghi di aggregazione come supermercati e centri commerciali. Dopo le ferie estive continuerà la mobilitazione con assemblee e incontri. Sindaco e giunta chiedono inoltre ai partiti, alle forze sociali, ai sindacati, alle associazioni di aderire alla campagna.(ag-fd)